La notizia, per fortuna, non è del primo aprile, ma è apparsa il giorno prima sul blog di Scott Hanselman, un membro del team Open Web Platform, di Microsoft. Si tratta di una novità non da poco: Microsoft distribuisce un ambiente Bash completo su Windows. Si tratta realmente di un ambiente completo, cioè della shell e delle vecchie care utility Unix, come sed o awk, che sono pane quotidiano per chi scarica e configura sorgenti prelevati dalla rete.
L’ambiente Unix è nativo, non gira su uno strato di emulazione o una macchina virtuale, si tratta di codice nativo, veloce e leggero. Kevin Gallo, il responsabile della piattaforma per sviluppatori di Windows, ha descritto l’ambiente, come bash su Ubuntu, su Windows.
La funzione, che farà parte dell’aggionamento di Windows Anniversary, sarà disponibile dopo avere abilitato la modalità Developer nelle impostazioni di sistema. Al primo lancio di Bash, il sistema offrirà l’opzione di scaricare l’ambiente utente Ubuntu dal sito di Canonical, la società che ha creato la distribuzione Ubuntu.
Dopo il setup iniziale, si può proseguire installando pacchetti addizionali con apt-get
, come di norma su Ubuntu. Hanselman mostra una copia di Emacs in esecuzione nella consueta finestra con i caratteri verdi dei tempi di quando conveniva tenere spento l’anti aliasing.
Parlando del venerando editor di Stallman e della riga di comando, Hanselman ha lanciato un blog dedicato, che per ora ha un solo promettente post, dal titolo Making the Windows Command Line Cool Again!.
Che la riga di comando di Windows avesse bisogno di una iniezione di coolness è cosa di cui siamo acutamente consapevoli da moltissimo tempo. Abbiamo cambiato le impostazioni di default del terminale di Windows fino dai tempi di Windows 95, per rimuovere l’odioso carattere di default e incrementare il numero di righe della finestra in modo avere un minimo di spazio. Ci auguriamo che Microsoft si decida a usare l’eccellente font Consolas, un font a spaziatura costante, che usiamo per default sui Mac, dove viene installato insieme a Office, preferendolo di stretta misura a Menlo e Monaco.
Al di là dei commenti divertiti sul genere Microsoft Linux che questa notizia può ispirare, diciamo che si tratta di un cambiamento molto importante per chi sviluppa applicazioni con tecnologie open source, che potrebbe arrestare la migrazione verso piattaforme Mac o Linux. Mentre la shell grafica di Windows 10 non lascia a desiderare in termini di funzionalità , usare la riga di comando di Windows è stato un sacrificio importante per chi lavora con grandi moli di sorgenti, solo in parte coperto dalla fioritura di funzionalità degli Ide, a cui a volte preferiamo l’intuitiva semplicità di zip
, grep
e find
, solo per fare qualche nome.
Questa mossa ci conferma, inoltre, che Microsoft ha completamente rinunciato a fabbricare un recinto chiuso e a considerare rilevanti solo le tecnologie creare al suo interno e, considerando l’ottimo supporto di Visual Studio per ogni genere di piattaforma, l’idea di avere l’ambiente visuale di Windows, Microsoft Office, Visual Studio e una shell affidabile e ben fatta sulla stessa macchina, riduce il gap con i Mac e aumenta il gap con Linux, per tutti coloro che vogliono avere a disposizione entrambi i mondi.