Indispensabile in ufficio ma estremamente utile anche a casa: un stampante multifunzione è il compagno ideale di un desktop o notebook, che grazie alla connettività wireless e alle app dedicate si rivela inoltre perfettamente sfruttabile anche da smartphone e tablet. Nello scorso numero di settembre abbiamo tracciato delle sintetiche linee guida da seguire per orientarsi nella scelta tra le offerte della grande distribuzione: in questa occasione invece abbiamo messo alla prova attraverso i consueti test di laboratorio le capacità di tre recenti unità inkjet scelte tra le proposte più economicamente convenienti di Canon, Epson e HP.
di Marco Martinelli
In linea di massima, le periferiche di primo prezzo non sono consigliate agli utenti che richiedono volumi di stampa rilevanti, ma possono invece risultare interessanti per chi prevede un utilizzo poco intensivo e intende investire una cifra molto contenuta per l’acquisto, che nel caso specifico abbiamo stabilito entro un tetto massimo di 70 euro (di listino). In questa fascia di prezzo le proposte dei due produttori giapponesi Canon ed Epson si sono concretizzate rispettivamente nella Pixma MG3650 e nella Expression Home XP-245, mentre per HP la scelta è caduta sulla Deskjet 3720: tre unità con caratteristiche e prestazioni dichiarate similari, stabilmente presenti sul mercato e spesso oggetto di offerte e promozioni che ne possono rendere ancor più allettante il già abbordabile prezzo di listino.
Nelle pagine seguenti abbiamo esaminato nel dettaglio peculiarità e risultati simulando il tipico impiego dell’utilizzatore domestico, ovvero la scansione/copia di documenti generici o immagini e la stampa di testi e fotografie in A4 e 10×15 cm, i formati più richiesti e per i quali è più facile reperire le relative carte speciali lucide o opache.
Caratteristiche a confronto
Prima di entrare nello specifico delle singole macchine, possiamo notare alcuni aspetti interessanti a partire dall’osservazione della tabella generale delle prestazioni riportata a fianco. In primis, le velocità di stampa sono tutto sommato in linea con i valori dichiarati e non si discostano al punto da essere un elemento di scelta determinante tra un modello e l’altro. Al limite, le differenze più marcate si riscontrano nella copia autonoma, dove – per esempio – l’HP sconta prestazioni meno efficienti sulla scansione in virtù del tipo di dispositivo di acquisizione adottato, a rullo anziché piano, una scelta dettata dalla necessità di ridurre le dimensioni e che, tranne nel caso di originali spessi, non penalizza più di tanto le reali necessità tipiche di scansione, perlomeno in termini di risultati qualitativi.
Un impiego tipico che differenzia le unità in prova riguarda la stampa fotografica: sempre osservando la tabella delle prestazioni si nota un netto calo di velocità nel test di Photoshop, determinato dall’aumento di risoluzione, con la Canon in evidente vantaggio rispetto alle altre due concorrenti. Le variabili in gioco in questo caso sono più d’una, poiché la scelta del supporto e l’attivazione di opzioni per la correzione automatica o ottimizzazione dell’immagine possono concorrere a variare il tempo totale di stampa. In linea generale va comunque evidenziato come non sempre sia necessario impostare la massima risoluzione per ottenere risultati di buon livello, poiché spesso – soprattutto con formati inferiori all’A4 – le differenze sono del tutto trascurabili e sostanzialmente indistinguibili a occhio nudo.
Senza contare poi l’effetto secondario ma tutt’altro irrilevante del risparmio di inchiostro. Quest’ultima variabile rappresenta un fattore chiave soprattutto se si stampa molto, poiché in tal caso i costi di gestione assumono un ruolo determinante e possono superare di gran lunga l’investimento iniziale dell’hardware in breve tempo, in particolare con unità economiche come quelle prese in esame.
Un elemento favorevole comune a tutte e tre le Mfp provate è dato dalla compatibilità con cartucce ad alta capacità , che offrono il duplice vantaggio di aumentare l’autonomia di almeno il doppio – diminuendo il rischio di rimanere a secco d’inchiostro proprio nel bel mezzo di un lavoro, per esempio – e di ridurre considerevolmente il costo copia. Nello specifico, sulla base dei dati dichiarati dai produttori e del prezzo di listino delle cartucce standard otteniamo costi pagina di 10,8 e 24,7 centesimi in nero e a colori per la Canon, di 6 e 21 centesimi con la Epson e di 10 e 22 centesimi con l’HP; utilizzando ricambi XL, questi valori si riducono rispettivamente a 4,8 e 12,1 centesimi per Canon, a 4 e 15 centesimi per Epson e a 8 e 16 centesimi per HP, un risparmio che si commenta da solo e giustifica sen’altro il maggior costo iniziale delle cartucce maggiorate. (…)
Stampanti in prova:
CANON Pixma MG3650
EPSON Exp. Home XP-245
HP Deskjet 3720
Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale di gennaio 2017