Chi usa poco la stampante si pone raramente il problema, se non all’atto dell’acquisto delle costose cartucce, ma chi invece stampa molto per necessità lavorativa è (o dovrebbe essere) ben consapevole dell’incidenza dei costi dei consumabili nel budget aziendale e nell’home office. Gestire oculatamente una periferica di stampa non significa solamente ridurre o evitare di produrre documenti cartacei – una pratica che andrebbe comunque seguita per minimizzare l’impatto ambientale – ma piuttosto conoscere bene lo strumento di lavoro e, soprattutto, scegliere da principio quello più adatto alle proprie esigenze non basandosi esclusivamente sulle prestazioni ma focalizzando la propria attenzione in particolare sulla gestione degli inchiostri.
di Marco Martinelli
Le periferiche inkjet del segmento business trovano sempre più spazio all’interno delle attività professionali erodendo il mercato delle laser, poiché possono offrire prestazioni comparabili se non addirittura migliori in alcuni casi, indiscutibili vantaggi di natura ecologica e, ultimo ma tutt’altro che secondario aspetto, essere competitive sul piano dei costi di gestione. L’opinione diffusa, retaggio del passato, identifica la tecnologia inkjet intrinsecamente più costosa della controparte laser e porta spesso l’utente a scegliere erroneamente la seconda sulla falsa convinzione di ottenere un maggior risparmio nel lungo periodo e a fronte di produttività elevate.
In realtà , le moderne inkjet destinate all’ambiente di lavoro hanno smentito con i fatti i falsi miti e pregiudizi e si sono dimostrate in grado di svolgere egregiamente cicli di lavoro anche impegnativi, nell’ordine delle migliaia di pagine mensili, con costi pagina concorrenziali. Abbracciare la tecnologia a getto d’inchiostro, soprattutto nell’ufficio domestico, nello studio professionale o nella piccola azienda, significa dotarsi di periferiche poco ingombranti, facili da installare e gestire, ecocompatibili (nessun problema di smaltimento dei consumabili esauriti) e performanti. Rispetto ad una laser, un’unità inkjet ha un consumo decisamente inferiore di energia elettrica, è mediamente più silenziosa per l’assenza di ventole di raffreddamento e più versatile riguardo ai supporti di stampa (utilizzo di carta fotografica, etichette e buste adesive senza problemi), giusto per citare gli aspetti più rilevanti.
Nelle pagine seguenti troverete le prove di cinque unità multifunzione di ultima generazione pronte per produrre grandi quantità di stampe in bianco e nero e a colori senza gravare troppo sul bilancio. Si tratta di unità dotate di un ricco equipaggiamento di serie, alcune con caratteristiche riservate in passato solo ad apparecchi di fascia alta e di conseguenza parecchio costosi (esempio tipico, il duplex in scansione), tutte estremamente versatili. Ma, soprattutto, con una caratteristica comune rappresentata dalla capacità di assicurare un’autonomia di stampa elevata, a partire da almeno 1.500 copie, grazie alla compatibilità con cartucce XL (opzionali) ovvero taniche maggiorate con contenuto di inchiostro superiore allo standard e che consentono di ridurre sensibilmente il costo per pagina. Per evidenziare meglio autonomia, prezzi di listino delle cartucce e costo per pagina (calcolato sulla durata dichiarata dai produttori) abbiamo preparato una tabella riassuntiva, che mostra come sotto questo profilo le differenze tra le unità in prova siano tutto sommato abbastanza livellate. È opportuno ricordare come la Epson EcoTank ET-3600 rappresenti, tuttavia, una categoria a sé: si tratta infatti di una soluzione volta a soddisfare essenzialmente le esigenze di grandi volumi di stampa, a discapito delle caratteristiche avanzate disponibili invece sulle altre unità . In sostanza, con la EcoTank si sborsa una cifra iniziale più elevata della media ottenendo una dotazione hardware inferiore sul piano di funzioni e opzioni (mancano, per esempio, il fax e l’Adf) ma a vantaggio dell’autonomia, che con la doppia quantità degli inchiostri in dotazione arriva a ben 11.000 copie (ovvero quanto fornito da circa 84 cartucce standard) a un costo pagina all inclusive (considerando quindi l’investimento iniziale) mediamente intorno ai quattro centesimi di euro. Per chi volesse approfondire maggiormente l’argomento EcoTank, segnaliamo il servizio messo a disposizione da Epson all’indirizzo Web www.epson.it/ecotank-calculator: si tratta di un interessante calcolatore online che consente di ottenere un riscontro immediato dei costi di gestione tra uno dei sistemi a taniche esterne ricaricabili di Epson e un’unità direttamente confrontabile della concorrenza, sia inkjet sia laser. (…)
Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale di giugno 2017