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Outdoor, a prova di tutto

Redazione | 27 Giugno 2013

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Il desiderio di registrare in video (e di condividere sui siti social del Web) i propri momenti ludici e sportivi […]

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Il desiderio di registrare in video (e di condividere sui siti social del Web) i propri momenti ludici e sportivi sta dilagano a macchia d’olio. Di conseguenza aumenta l’offerta di camcorder capaci non solo di sopravvivere in ambienti più o meno umidi e polverosi e a colpi più o meno violenti ma che sono anche di piccole dimensioni e facili da usare, così da non intralciare lo sportivo e non complicargli la vita con regolazioni a non finire. Questi apparecchi sono sostanzialmente divisibili in due categorie: i camcorder sportivi e le action camera (o action-cam). I primi sono pensati per essere tenuti in mano durante le riprese all’aperto in occasione delle vacanze, dove è facile che vengano a contatto con schizzi d’acqua e con polvere oppure che cadano a terra. Inoltre sono impermeabili e possono essere usati anche in acqua, mentre si nuota, si fa snorkeling, in immersioni brevi e poco profonde. Le action camera prevedono di solito il fissaggio al corpo dell’atleta o ai suoi attrezzi sportivi, come il casco, gli sci, la tavola da surf, la bici. In questo caso si parla di sport movimentati, anche estremi come il paracadutismo e i salti acrobatici con lo snowboard.

Di Nicola Martello

ICON_EDICOLAEcco quindi che le action cam devono essere molto robuste, resistere a sbalzi di temperatura, sopravvivere a vibrazioni e urti, funzionare a profondità  oltre i 10 metri. Le forme sono diverse in base alla loro tipologia: più vicine a quelle dei camcorder tradizionali nel primo caso, minuscole e compatte nel secondo. I camcorder sportivi, dovendo stare in mano, non possono essere troppo piccoli e soprattutto devono offrire una presa salda e comoda. Al contrario le action camera devono essere leggere per non appesantire né lo sportivo né i suoi attrezzi, inoltre devono essere piccole e compatte per resistere meglio alle brusche accelerazioni, come accade quando sono fissate con basi più o meno sporgenti e articolate alle tavole da surf o agli sci, per esempio.

Quando la qualità  è in gioco

Per tutti i camcorder è però importante la qualità  visiva delle immagini, ovvero che siano fedeli dal punto di vista cromatico e che gestiscano in maniera corretta l’esposizione, anche nei casi difficili come il controluce. In Internet, in particolare in YouTube, è facile trovare riprese video messe a confronto tra i vari modelli disponibili sul mercato, così è agevole capire quali producono le immagini più vicine ai gusti personali per quanto riguarda la qualità  visiva. L’obiettivo gioca un ruolo fondamentale e idealmente dovrebbe essere composto da lenti in vetro, magari con uno o più elementi asferici per contenere le aberrazioni cromatiche, sempre in agguato ai bordi dell’inquadratura quando la lunghezza focale è molto corta. Ancora, la protezione frontale dell’obiettivo, presente nelle custodie subacquee, è meglio che sia piatta, caratteristica che consente una migliore nitidezza rispetto alle protezioni bombate.

Per quanto riguarda le modalità  video, diciamo subito che oggi il massimo si raggiunge con il Full Hd (1.920 x 1.080 pixel) a 60 fotogrammi progressivi al secondo (fps). Questa definizione è l’ideale per i nostri televisori e il numero di fotogrammi garantisce inquadrature fluide e senza alcuno scatto, anche quando il soggetto della ripresa si muove molto velocemente. Se si desidera rallentare l’azione bisognerebbe avere materiale video originale con un fps ancora più elevato, tipicamente 120 o meglio ancora 240 fps. Nel primo caso è possibile ottenere un rallenty di quattro volte (da 120 a 30 fps), nel secondo di otto, che consente quasi di congelare l’azione. Purtroppo soltanto le migliori action camera consentono oggi di lavorare a 120 fps, con una risoluzione limitata a 1.280 x 720 punti (Hd) e per salire a 240 fps il numero di pixel precipita a 848 x 480. Chi desidera caricare i propri video su YouTube deve tener presente che il sito raccomanda una risoluzione Hd, con una cadenza di 30 fps. Da notare inoltre che quasi tutti i camcorder sono pensati per il mercato americano e giapponese e quindi hanno cadenze multiple di 30, non di 25 come richiede il nostro standard televisivo Pal. Per fortuna questa distinzione oggi è praticamente inutile, dato che tutti i televisori e i monitor Lcd e plasma sono perfettamente in grado di gestire in maniera nativa qualsiasi cadenza fino a 60 fps. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 268 di PC Professionale