Anche in Italia l’11 luglio arriverà la nuova creatura di Apple, quell’iPhone 3G che si attendeva da tempo. Per ora di chiaro c’è solo il prezzo del prodotto praticamente sbloccato, offerto da Tim e da Vodafone con scheda ricaricabile, quindi senza nessun piano tariffario obbligatorio. Parliamo di 499 euro per il modello da 8 GByte e 569 euro per quello da 16 GByte.
Molti hanno gridato scandalizzati che il prezzo era troppo alto, ma forse non ricordavano che il modello precedente nei Paesi europei che lo hanno rilasciato sbloccato costava 999 euro (ma quanti ne hanno venduti? Sicuramente pochissimi). Però nessuno si scandalizza pagando 499 euro e più per uno Smartphone con Symbian o con Windows Mobile.
Tim ha lasciato trapelare che il prezzo del cellulare potrà andare da 199 euro a zero a seconda del piano tarifario adottato. Sono sicuro che Vodafone non sarà da meno. Ma varrà la pena comperare l’iPhone con un suo piano tariffario? Avendo usato da tempo la vecchia versione dell’iPhone posso dire che un piano con un minimo di Internet flat è obbligatorio. Moltissime operazioni che si fanno reindirizzano direttamente sul Web. L’iPhone prima cerca se c’è un access point Wifi, ma se non lo trova accede a Intrernet via telefonia. E se non si hanno un po’ di Mbyte già prepagati si possono spendere somme consistenti.
Il punto però è un’altro. Bisognerà controllare bene i piani tariffari perché potrebbe essere che per ammortizzare il prezzo dell’iPhone il piano tariffario costi molto di più (dipende anche quanto) di uno con simili caratteristiche ma senza iPhone. Ricordate che è anche vincolante per almeno 24 mesi.
Facciamo due conti puramente teorici: un piano base con l’iPhone potrebbe costare 35 euro al mese, per 24 mesi più i 199 euro del terminale fanno 1.039 euro. Comperare l’iPhone a 499 euro e applicare un piano da 20 euro al mese (che probabilmente sarà identico a quello da 35 + iPhone) per i 24 mesi fanno 979 euro. È un risparmi piccolo (60 euro in 24 mesi…), ma è ancora tutto teorico. E se le tariffe fossero più alte?
Mi direte: ma io me lo compero negli Usa. Al primo viaggio di lavoro o per le vacanze che faccio mi fiondo in un Apple Store (sono bellissimi, se vi capita andateci) e a solo 199 dollari me ne porto a casa uno. No no. Non è più possibile. Prima si entrava nel negozio, si prendeva la scatola dell’iPhone, si andava alla cassa, si pagava con la carta di credito (o in contanti, in Apple accettano tutto) e si tornava in italia con il prezioso gioiello. Adesso non più. Col nuovo iPhone 3G occorrerà attivare la Sim direttamente in negozio, presentando la carta di credito statunitense di appoggio al pagamento del piano tariffario AT&T. Quindi, fine della cuccagna. E qui si apre un’altro capitolo: converrà questa politica ad Apple che ha fatto una buona fetta dei milioni di pezzi venduti grazie a questo mercato parallelo? Voi cose ne pensate? Siete pronti per l’acquisto?