Ecco altre storie di malcostume italico. Una collega acquista una bella reflex, vista su un sito nazionale che ha una vetrina su Internet dai prezzi veramente molto appetitosi. Internet è solo la facciata, perché la macchina non viene spedita a casa ma si ritira direttamente in negozio. Beh, che dire, si risparmiano anche le spese di spedizione… E invece no. È un’altra delle fregature italiche.
Appena arrivata a casa, la collega si accorge che la macchina ha un problema e il giorno dopo la riporta subito al negozio. Non è un difetto che compromette l’uso della fotocamera ma è veramente molto fastidioso e ne rende difficoltoso l’uso. E la macchina è stata comperata solo la sera prima. Cambiarla? Non se ne parla neppure. “La mandiamo dal produttore per sistemarla e domani l’avrà indietro perfetta”. Manco a dirlo, il giorno dopo la fotocamera ha più difetti di prima.
Abbiamo poi contattato il produttore che, fatta una ricerca, ci ha confermato che la macchina fotografica non ha mai neppure sfiorato il banco di un’assistenza ufficiale.
Morale della favola: chi svacca troppo i prezzi non ha né tempo, né voglia di stare vicino al cliente offrendogli la dovuta assistenza. Un prodotto difettoso è solo una seccatura mentre il cliente arrabbiato è un semplice “danno collaterale” da trattare male. I venditori “furbi” hanno Internet come vetrina per i prezzi bassi ma non stanno alle regole del Web. Per esempio, se si compera un bene su Internet e questo viene spedito a casa per legge si hanno 10 giorni di diritto di recesso. Se invece lo si ritira in negozio il diritto di recesso può non essere applicato. Bella fregatura.
Raccontateci delle vostre avventure con i negozi on-line o semi on-line.