Successivo

Editoriale | Magazine

Questione di memoria

Michele Braga | 3 Febbraio 2016

Editoriale

Sono passati pochi mesi da quando la tecnologia di memoria HBM (High Bandwidth Memory) ha debuttato sul mercato e, mentre […]

Sono passati pochi mesi da quando la tecnologia di memoria HBM (High Bandwidth Memory) ha debuttato sul mercato e, mentre attendiamo l’arrivo della seconda generazione, il Jedec – l’organismo di standardizzazione dei semiconduttori – ha ratificato il nuovo standard GDDR5X che amplia le potenzialità  della tecnologia che stiamo usando da quasi sette anni. Tutto ciò potrebbe portare a un rallentamento nell’adozione delle memorie HBM 2? Quasi sicuramente no, mentre la disponibilità  delle GDDR5X potrebbe portare benefici importanti sui prodotti più economici.

Le memorie GDDR5X raddoppiano la banda di trasferimento dati offerta da quelle GDDR5 e possono essere utilizzate apportando piccole modifiche ai controller di memorie esistenti. Le memorie HBM 2 offrono comunque vantaggi e prestazioni superiori, ma comportano difficoltà  costruttive, costi ben superiori e impongono ancora limiti sulla quantità  di memoria installabile.

Stando così le cose e viste le specifiche delle architetture top di gamma in arrivo nel corso dell’anno è plausibile prevedere che i processori grafici di fascia più alta saranno corredati da memoria HBM 2 per poter fornire prestazioni adeguate con risoluzioni elevatissime e con gli apparati per la realtà  virtuale. Nel segmento più economico del mercato, dove l’utilizzo di memoria HBM 2 è ancora improponibile per questioni di costo, la tecnologia GDDR5X permetterà  di superare i limiti imposti da quella di precedente generazione e portare, finalmente, all’abbandono di quella DDR3 che ormai risulta obsoleta in campo grafico. Le DDR3 resisteranno ancora qualche anno come memorie di sistema per lasciare il passo, gradualmente, a quelle DDR4 che oggi sono presenti solo sulle piattaforme Intel di classe Extreme.

Michele Braga