Tutti gli scanner trasformano i documenti cartacei in file elettronici. Ma solo quelli documentali, dotati di motori robusti, Adf a prova d’errore, doppio sensore ottico e funzionalità automatiche per la distribuzione dell’output, possono farlo con efficienza, a velocità elevata e in alti volumi.
Di Marco Martinelli e Sergio Lorizio
Legge di Gumperson: la probabilità che qualcosa accada è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità . Corollario: la possibilità di recuperare un’informazione archiviata è inversamente proporzionale alla sua importanza. Lo sa bene chi ha perso tempo prezioso alla ricerca di un documento disperso nell’hard disk del computer o finito per sbaglio in chissà quale faldone dell’archivio. Elettronici o cartacei che siano, “i documenti sono gli elementi fondamentali su cui tutti gli aspetti sociali, amministrativi e scientifici della nostra civiltà sono costruiti. Per questo motivo, la capacità di produrre, gestire, maneggiare, scambiare e interpretare i documenti assume un’importanza cruciale nella nostra società ” (Stefano Ferilli, Automatic Digital Document Processing and Management, ed. Springer, 2011). Così, in assenza di un progetto razionale di gestione documentale che preveda la dematerializzazione degli originali cartacei, la memorizzazione, catalogazione, condivisione e conservazione dei file digitali nell’ambito di un flusso di lavoro strutturato, l’azienda moderna rallenterà la propria produttività e perderà competitività sul mercato.
Oggi, la quasi totalità dei documenti prodotti internamente negli uffici è creata e distribuita in formato elettronico, mentre una percentuale ancora consistente della documentazione passiva – vale a dire quella ricevuta da fonti esterne – resta di tipo analogico. La conversione degli originali cartacei in formato digitale è un gradino essenziale nell’allestimento di un archivio elettronico efficiente. I tre scanner che abbiamo provato in questa rassegna, cui idealmente possiamo aggiungere i modelli recensiti nel numero dello scorso aprile, assolvono a vario titolo a questo compito e garantiscono una capacità di acquisizione giornaliera compresa tra 1.500 e 3.000 pagine. (…)
Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 244 – luglio 2011