Apple lancia iPhone 4S e il nuovo servizio iCloud; Google risponde con l’ultimo Galaxy Nexus e aggiorna Android per supportare ancora meglio le applicazioni online. La battaglia tra i due colossi del mercato mobile si fa sempre più accesa.
di Simone Zanardi
Lo scorso ottobre, a pochi giorni dalla morte di Steve Jobs, Apple ha lanciato sul mercato la terna di prodotti su cui punta per rinnovare la propria leadership nel mercato mobile: un dispositivo hardware (iPhone 4S), la nuova versione del sistema operativo iOS (la 5) e, soprattutto, il servizio iCloud per la sincronizzazione online di applicazioni e contenuti tra tutti i device dell’utente. La risposta di Google non si è fatta attendere: a poco più di un mese di distanza ha esordito sul mercato il nuovo googlefonino realizzato in collaborazione con Samsung (il Galaxy Nexus) che porta con sé l’ultima release del sistema operativo Android (la 4.0, o Ice Cream Sandwich). Per quanto concerne il cloud, c’è stato poco da controbattere, dal momento che Google da sempre basa fortemente la propria piattaforma mobile sulle applicazioni online. In realtà le visioni del cloud proposte dai due colossi dell’informatica sono estremamente diverse: per Apple la nuvola è semplicemente uno strumento che l’utente ha a disposizione per poter sfruttare in modo più efficiente e piacevole i propri dispositivi. Google, al contrario, ha un approccio cloud-centrico, che riduce i dispositivi a semplici terminali per accedere ai contenuti e alle risorse collocate online.
Questa differenza nasce innanzitutto dal core-business delle due aziende: Apple è tuttora produttrice di hardware innanzitutto e come tale punta a valorizzare i propri apparati attraverso il software e i servizi. Google al contrario nasce e si sviluppa come realtà imprescindibilmente legata all’online; al di là della recente acquisizione di Motorola (peraltro ancora lontana dal palesare le conseguenze pratiche per i due marchi), non si è mai interessata a creare dispositivi, e lo stesso impegno verso Android è sempre stato subordinato alla propria strategia di sviluppo di un ecosistema online.
La fine del 2011 è un ottimo momento per valutare lo stato di questo scontro. Apple e Google sono dominatrici del settore mobile: i due sistemi operativi iOS e Android equipaggiano quasi due terzi dell’intero parco smartphone (18% iOS e 43% Android), mentre in ambito tablet la percentuale è ancora più schiacciante, con una quota complessiva del 94% (67% per Apple e 27% per Android, secondo una ricerca Strategy Analytics).
La concorrenza sta tentando di riorganizzarsi: Nokia e Microsoft in particolare raccolgono i primi frutti della partnership stretta a inizio anno e con la nuova versione di Windows Phone (Mango) offrono in prospettiva la piattaforma con più possibilità di inserirsi come terzo incomodo nella lotta tra Apple e Android. RIM resta arroccata sul suo zoccolo duro di utenti professionali e può ancora contare su una buona percentuale di mercato smartphone, ma dopo la strategia quantomeno discutibile attuata nel settore tablet e i recenti problemi di affidabilità evidenziati dai servizi online rischia di subire un’ulteriore contrazione di marketshare.
Per il resto, Symbian di Nokia e Bada di Samsung resistono come sistemi operativi degli smartphone di fascia medio-bassa. L’azienda sudcoreana, in particolare, ha recentemente scavalcato Apple nella classifica dei produttori di smartphone, ma gran parte della quota mercato è da accreditare ai modelli basati su Android.
Dato lo scenario, i nuovi iPhone 4S e Galaxy Nexus giungono sul mercato con un ruolo particolare. Non sono prodotti rivoluzionari: iPhone 4S offre certamente un buon numero di migliorie rispetto al suo predecessore (processore più potente, videocamera migliorata e nuovo sistema d’antenna) ma non rappresenta il salto generazionale che il tanto atteso, e poi rimandato, iPhone 5 avrebbe dovuto incarnare. D’altro canto il nuovo googlefonino spicca sulla concorrenza per l’ottimo (e grande) display ma monta componenti hardware ormai presenti sul mercato da diversi mesi. Sia Apple che Google hanno scelto insomma due dispositivi che offrono un’evoluzione e non una rivoluzione, concentrandosi semmai sulle nuove versioni dei sistemi operativi. Per iOS 5 la vera sfida è quella di iCloud, ma anche Ice Cream Sandwich svolge un ruolo fondamentale per Android, se non altro perché unifica sotto un’unica roadmap le versioni di Android precedentemente dedicate a smartphone e tablet.
In questo articolo abbiamo deciso di sfruttare il lancio pressoché contemporaneo di Apple iPhone 4S e Samsung Galaxy Nexus per esaminare lo stato delle due piattaforme iOS e Android da tutte le angolazioni.
A partire dalla prossima pagina, analizzeremo in parallelo i due smartphone dal punto di vista dell’hardware, del sistema operativo e del software, per poi focalizzarci sui servizi cloud. Per ogni settore troverete nelle pagine di sinistra le considerazioni su Apple e in quelle di destra quelle sul sistema Google. Qualcosa di più di una semplice guida all’acquisto, dal momento che mai come oggi scegliere uno smartphone significa anche e soprattutto adottare una piattaforma e una filosofia. (…)
Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 249 – dicembre 2011