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Scuola: Italia rimandata in digitale

Eugenio Moschini | 29 Agosto 2013

di Eugenio Moschini Addio ai libri scolastici cartacei? Sì, no, forse. Il passaggio ai libri di testo in digitale, prima […]

di Eugenio Moschini

Schermata 2013-08-09 a 11.05.47Addio ai libri scolastici cartacei? Sì, no, forse. Il passaggio ai libri di testo in digitale, prima previsto per il 2013, poi rimandato all’anno scolastico 2014-2015, ha subito un brusco stop. A fine luglio il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza – sotto le pressioni dell’Associazione Italiana Editori, che vede minacciato un mercato da 650 milioni di euro – ha prospettato un ulteriore ritardo, rimandando ancora l’adozione nella scuola dei libri digitali. Un passo indietro che ha sollevato le accese proteste delle associazioni studentesche e dei genitori, che vedono nell’eBook la possibilità  di risparmiare fino al 50% sull’acquisto dei libri di testo. Davvero un gran polverone che, purtroppo, rischia di far passare in secondo piano l’ostacolo principale per una scuola 2.0: l’infrastruttura. Da una ricerca dell’Università  Cattolica di Milano, in Italia solamente una scuola su 15 (un misero 7%) ha pieno accesso alla Rete in tutte le aule. Nel Regno Unito, a confronto, già  oggi l’80% delle aule è attrezzata per il digitale. Il libro digitale, senza la possibilità  di connettersi a Internet, non cambia la sostanza dell’insegnamento, ma solo il tipo di supporto. Un ulteriore aspetto, che potrebbe rallentare il passaggio, è l’età  del nostro corpo insegnante: secondo i dati Ocse i nostri docenti sono i più anziani, con oltre la metà  di loro che supera i 50 anni. Si pone dunque anche il problema della formazione degli insegnanti all’utilizzo di questi nuovi e tecnologici strumenti. Insomma, siamo già  tra i fanalini di coda dell’Europa, e invece di accelerare il passaggio, in Italia si perde ancora tempo, come fossimo nel Paese dei balocchi. L’importante è svegliarsi prima che sia troppo tardi, Pinocchio insegna…