Riporto una notizia appena arrivata:
“Il servizio segreto inglese MI5 avrebbe mandato in via riservata a parecchie imprese inglesi una lettera, per metterli in guardia rispetto ai possibili tentativi di intrusione nei loro sistemi informatici da parte di hackers cinesi. L’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza Informatica, organizzazione italiana no profit promossa dalla Yarix in collaborazione con altre aziende ed istituzioni, aveva pochi mesi fa denunciato lo stesso fenomeno di intrusione nei sistemi informatici di molte imprese del nord est da parte di computer cinesi, con lo scopo probabile di “copiare” prodotti e progetti. “
Non c’è che dire, negli anni sessanta settanta c’erano in giro i giapponesi che scattavano foto a raffica su tutte le nostre cose per copiarle e proporle più belle (e soprattutto tecnologicamente più evolute), ora tocca ai cinesi venire in casa nostra (questa volta in modo molto più subdolo, attraverso i nostri server) per “copiare” il Made in Italy. I prodotti in questo caso non saranno tecnologicamente migliori, ma sicuramente più economici. E con l’aria che tira…
Ma mi chiedo: se anche i prodotti italiani più belli e di moda vengono prodotti in Cina, cosa vengono a fare i cinesi a copiarci qui in Italia?