Gli smartphone Android sono giunti a piena maturità e hanno invaso il mercato. Ce ne sono per tutti i gusti, con prezzi a partire da 99 Euro. Vi spieghiamo come scegliere il modello giusto senza spendere troppo.
Di Fabio Bossi e Pasquale Bruno
Alla fine Android ce l’ha fatta. Nel giro di tre anni il sistema operativo di Google è diventato il più diffuso sugli smartphone, come confermato dalle ricerche di settore relative ai primi mesi di quest’anno. Arrivato sul mercato nel 2008, Android è stato in grado di scalzare dal podio un gigante come Nokia e di contenere l’assalto di Apple e del suo iPhone, due compiti affatto facili.
Un altro importante merito di Android è quello di aver reso più accessibili gli smartphone, perché oggi con 100 euro circa si può avere un terminale 3G con touchscreen in grado di soddisfare le esigenze di base.
Secondo l’istituto di ricerca Gartner, nei primi tre mesi del 2011 sono stati venduti nel mondo oltre 36 milioni di smartphone Android; i modelli con Symbian e iOS invece sono stati rispettivamente 27 e 16 milioni. Da queste cifre si evidenzia che Android detiene il 36% del mercato, mentre Symbian scende al 27%; iOS resta sostanzialmente stabile con il 16%. Va male per RIM e Microsoft, che vedono calare la loro quota di mercato al 12 e al 3,6%, considerando lo stesso periodo del 2010. Spostando il punto di vista verso le singole aziende, Nokia in ogni caso resta leader del mercato per numero di telefoni venduti, però anche in questo caso in calo rispetto all’anno scorso. Apple ha visto quasi raddoppiare le sue vendite.
Nel complesso, durante il primo trimestre del 2011 sono stati venduti 427 milioni di dispositivi, per un incremento del 19% su base annua. Sono cifre importanti per il mercato di consumo, che raramente può vantare un aumento degli indici a doppia cifra, specie in questo periodo.
Sistema open source: pro e contro
Le ragioni del successo di Android sono tante; una delle più importanti è la sua ampia diffusione e la disponibilità di innumerevoli modelli di smartphone, per tutte le tasche e per tutte le esigenze. La vivacità del mercato va a braccetto con la buona disponibilità di applicazioni, in costante crescita e caratterizzate da un costo medio ragionevole. Android è un sistema operativo open source, efficiente e versatile, e Google ha tenuto in alta considerazione fin dall’inizio il supporto agli sviluppatori di software, che possono disporre di strumenti adeguati per la creazione o il porting delle applicazioni. Il sistema di distribuzione delle app, basato sull’Android Martketplace, è molto più flessibile e meno vincolante rispetto a quello di Apple.
Parte del successo dei terminali Android va vista anche nella possibilità di installare applicazioni al di fuori dai canali ufficiali e in fondo anche nelle maggiori possibilità di modifiche e personalizzazioni da parte degli utenti più avanzati. La minore “chiusura” di Android rispetto ad altre realtà ha i suoi vantaggi: utilizzo di slot Micro Sd, interfaccia Bluetooth senza limiti, tethering e multitasking previsti sin dalle prime versioni, connessione Usb più versatile.
C’è anche qualche inconveniente: l’implementazione di Android su un certo hardware può non essere sempre perfetta e la qualità dei telefoni è piuttosto variabile. Non sempre il connubio hardware-software è perfettamente stabile o veloce, proprio perché non esiste uno standard qualitativo di riferimento o specifiche tecniche stringenti. Una strada completamente diversa da quella scelta da Apple, che non concede iOS su licenza a nessun altro, o da Microsoft, che per il nuovo Windows Phone 7 ha posto dei precisi requisiti ai produttori di terminali.
Come scegliere lo smartphone Android
I primi telefoni Android disponibili in Italia, all’inizio del 2009, sono stati gli HTC Dream e Magic, venduti rispettivamente a 429 e 449 Euro. A fine 2010, Vodafone ha messo a listino un modello di Huawei al prezzo speciale di soli 99 Euro. In questa forbice di prezzi è possibile trovare oggi sul mercato degli smartphone piuttosto completi e in grado di far fronte alla maggior parte delle necessità .
In genere anche i telefoni più economici dispongono di un apparato radio 3G, del ricevitore Gps, della connettività Wi-Fi/Bluetooth, di uno slot per schede di memoria Micro Sd. Questi dovrebbero essere requisiti essenziali.
Il display
Dove la qualità varia è sul tipo di display, che può essere di dimensioni ridotte (sotto i 2,8-3 pollici) oppure con tecnologia di tipo resistiva anziché capacitiva. Quest’ultima è sempre da preferire: maggiore sensibilità al tocco, luminosità e qualità dell’immagine migliori, precisione superiore.
In ogni caso fate attenzione alla risoluzione: gli smartphone più economici hanno un display Qvga, pari a 240 x 320 pixel, divenuti ormai un po’ troppo pochi per gli standard attuali. Meglio scegliere un display almeno Hvga (320 x 480 pixel), più adatto al multimedia e alle applicazioni evolute.
La Cpu
La potenza è piuttosto diversa tra i vari modelli esaminati in questa rassegna; le frequenze di clock tipiche sono di 528, 600, 800 MHz e 1 GHz. Un processore lento avrà problemi con i giochi, che probabilmente verranno riprodotti senza la necessaria fluidità ; stesso discorso per i navigatori Gps con mappe locali o in genere per le applicazioni più pesanti, soprattutto se fanno uso di grafica 3D. Una scelta più adeguata potrebbe essere basata su un processore da 800 MHz, in grado di affrontare applicazioni complesse e di gestire meglio il multitasking. Con una Cpu da 1 GHz potrete permettervi anche i giochi più recenti.
La memoria Ram
Android è stato sviluppato con in mente il multitasking e solitamente le app rimangono attive in background, a meno che non si chiudano espressamente. In queste condizioni, se la Ram è poca si può saturare velocemente. Inoltre ogni widget attivo sull’home screen occupa memoria; se quest’ultima diventa una risorsa preziosa potrebbe costringervi a un ambiente un po’ più spoglio.
In ogni caso, sappiate che anche il modello più economico è in grado di assolvere ai compiti base, vale a dire navigazione Web, e-mail, social networking, riproduzione di musica e filmati, navigazione tramite Google Maps; può creare foto e video (ma non a risoluzione elevata) e possono essere installate applicazioni dal marketplace (purché non troppo pesanti).
Chi vuole di più, soprattutto per quanto riguarda il multimedia, può orientarsi alla seconda fascia di prezzo, dai 150-200 euro in su, dove ci sono modelli più evoluti e completi.
Naturalmente chi vuole il top di gamma ha solo l’imbarazzo della scelta; ci sono modelli che in potenza e funzioni superano tranquillamente l’iPhone 4; si vedano i recenti annunci di smartphone con processore dual core oppure con supporto alla stereoscopia (doppia fotocamera e display 3D).
Le versioni di Android
Prima dell’acquisto controllate sul sito del produttore dello smartphone qual è la release più recente installabile in via ufficiale. La versione 1.6, nome in codice Donut, risale al 2009 e andrebbe evitata: le applicazioni hanno molti limiti, l’interfaccia non è il massimo e manca il supporto a tante tecnologie.
Come versione minima consigliamo la 2.2, nome in codice Froyo, che presenta un ottimo grado di maturità , è stabile ed è veloce. Rispetto alla precedente 2.1 gode di importanti ottimizzazioni interne, che aumentano la reattività del sistema, e soprattutto di un compilatore Jit (Just in Time) particolarmente efficiente, che migliora le prestazioni degli applicativi. Inoltre supporta in maniera nativa il tethering e Adobe Flash. Il browser Web integra il nuovo motore Javascript V8, anche in questo caso pensato per una maggiore velocità di esecuzione. Le applicazioni, dalla fotocamera al player audio, hanno visto una netta evoluzione.
L’ultima versione di Android è la 2.3, nome in codice Gingerbread; anche in questo caso siamo in presenza di tanti miglioramenti, che potete leggere nel box separato.
C’è poi un’altra opzione, per chi ne ha le capacità e la voglia. Esistono innumerevoli firmware di terze parti, creati da appassionati, che possono essere installati sul telefono dopo averlo sbloccato (il termine inglese corretto è rooting). La procedura di installazione di un firmware non ufficiale richiede pazienza, adeguate conoscenze tecniche e tanta attenzione. È un’azione che invalida inesorabilmente la garanzia del telefono e che rischia di danneggiarlo in maniera irreversibile. La raccomandazione che diamo, per chi volesse rivitalizzare uno smartphone obsoleto, è di lavorare con molta calma, verificare più volte i passaggi e soprattutto seguire le istruzioni alla lettera, senza farsi prendere dalla frenesia. Un buon punto di partenza è il forum di www.xda-developers.com.
Vi presentiamo ora una rassegna di 22 smartphone con prezzo inferiore ai 300 euro disponibili sul mercato libero, reperibili nei negozi senza vincoli con operatori e senza obblighi contrattuali. Il prezzo indicato è quello di listino, Iva inclusa, utile anche per fare un confronto con le offerte temporanee presenti sui volantini delle grandi catene di distribuzione. (…)
Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 246 – settembre 2011