di Davide Piumetti
Disco magnetico, unità allo stato solido, Raid, soluzioni ibride: capire le differenze e scegliere la soluzione più adatta alle vostre esigenze, in grado di coniugare spazio e prestazioni. Con un tetto massimo di 150 euro.
Fino a pochi anni fa il comparto di archiviazione di un personal computer era costituito solamente da dischi magnetici, di diversa capacità e regime di rotazione, ma pur sempre dello stesso identico tipo. Scegliere come investire i propri soldi su questi componenti non richiedeva un grande sforzo: i dischi più capienti erano mediamente più veloci e regimi di rotazione più elevati garantivano performance migliori. Al massimo, avendo a disposizione una determinata somma, ci si poteva domandare se fosse preferibile adottare un disco molto capiente oppure due, più piccoli, e utilizzare le modalità Raid con tutto ciò che ne conseguiva. Oggi, con l’arrivo degli Ssd, scegliere la migliore combinazione per il proprio personal computer inizia a essere molto più complicato. Viste le dimensioni e le velocità dei prodotti, fissato un budget, è infatti possibile adottare varie combinazioni di dischi allo stato solido o magnetici, configurandoli in molti modi possibili. Uno dei più utilizzati è semplicemente quello di adoperare un disco Ssd per il sistema operativo e uno magnetico per i dati. È una soluzione semplice e immediata, ma rappresenta davvero il meglio possibile anche in ambito domestico?
In questo articolo vogliamo analizzare le diverse possibilità offerte dalle nuove tecnologie in ambito di archiviazione, sia su sistemi desktop sia su notebook (in cui lo spazio fisico e la capacità dei dischi rivestono un ruolo ancora più importante). Oltre alle semplici soluzioni, costituite da un singolo Ssd superveloce o un disco meccanico molto capiente, possiamo valutare diverse combinazioni di questi elementi, in modo da ottenere il massimo beneficio in ben determinati ambiti d’uso. In questo articolo analizziamo cinque diverse architetture di storage, caratterizzate tutte da un costo massimo di 150 euro, in modo da poter avere un tetto di spesa mediamente accessibile e che sia lo stesso per tutti i sistemi. Da considerare come molte soluzioni prevedano l’utilizzo di due dischi, e che probabilmente uno di essi è già all’interno dei vostri telai.
Agli estremi opposti troviamo i due approcci più semplici, il singolo disco Ssd e il grande disco meccanico, con pro e contro evidenti per entrambi: con il primo si ottengono velocità molto elevate, ma senza avere a disposizione una capacità superiore a 120 Gbyte, mentre con il secondo si può avere la massima capacità possibile (fino a 3 Tbyte su desktop e fino a 1 Tbyte su notebook), sacrificando però la pura velocità e reattività del sistema.
Lo spazio necessario
Prima di analizzare le alternative presenti sul mercato vogliamo però indagare sulle necessità di spazio di un personal computer moderno. Per ipotizzare configurazioni miste di Ssd, dischi magnetici e quant’altro è infatti indispensabile rendersi conto di quanto spazio occupino i software più comuni presenti comunemente su Pc, in modo da definire su quale disco e in che modo vadano posizionati. Iniziamo dal sistema operativo, considerando indipendentemente i due sistemi più diffusi, come Microsoft Windows 7 e Apple Os X 10.7 Lion, ci troviamo subito di fronte a un dato notevole. Il primo, dopo un’installazione completa sulla nostra macchina di test (ne potete leggere i dettagli nella sezione risultati) ha un’occupazione di ben 42 Gbyte. Di questi almeno 28 Gbyte sono occupati da due file di sistema responsabili del paging e dell’ibernazione (questo valore è variabile in base al quantitativo di memoria installata). Il sistema operativo Apple occupa invece circa 10 Gbyte, un valore significativamente inferiore ma comunque non trascurabile. I principali software, presenti sulla grande maggioranza dei Pc domestici, hanno inoltre occupazioni notevoli. La suite base Microsoft Office 2010 (che comprende Word, Excel, PowerPoint e Outlook) occupa dopo l’installazione e gli aggiornamenti circa 1 Gbyte. Oltre a questa c’è da considerare come molti software moderni, nelle versioni a 64 bit, abbiano occupazioni una volta installati davvero notevoli, in molti casi ben superiori ai 100 Mbyte, condizione che, su dischi di sistema particolarmente piccoli, porta a un rapido esaurimento dello spazio.
I software che, sia su sistemi Microsoft sia su quelli Apple, occupano uno spazio sempre maggiore sono i giochi. I titoli di ultima generazione hanno spesso più di un Dvd di installazione e una volta copiati sul disco arrivano facilmente a occupare 10 Gbyte o più per ciascun gioco.
In particolare abbiamo preso come riferimento (e inserito in tabella) alcuni dei giochi di più ampia diffusione dell’ultimo periodo. Battlefield 3 occupa circa 16 Gbyte, il Mmorpg Star Wars: The Old Republic sfiora i 20 Gbyte e The Elder Scrolls V: Skyrim raggiunge i 10 Gbyte.
Facendo qualche semplice addizione risulta immediato come l’installazione del solo sistema operativo, della suite office e di pochi altri programmi essenziali (antivirus, riproduttore immagini, video e poco altro) porti l’occupazione totale di un moderno Pc a valori molto alti, senza contare la possibilità di installazione dei giochi. In questi calcoli non abbiamo volutamente considerato i file personali come le foto e i video, che, con l’avvento di smartphone e fotocamere digitali economiche, hanno ormai raggiunto una diffusione tale da rappresentare spesso gli elementi più pesanti da archiviare in locale. Inoltre i filmati personali, gli episodi delle serie Tv scaricati dal Web e film completi hanno ormai dimensioni sempre maggiori e occupano spazi enormi; senza però avere, a differenza dei software applicativi, la necessità di essere ospitati sul disco più veloce presente sul Pc. La soluzione adottata da molti, e che rappresentava inizialmente l’idea di massima della tecnologia allo stato solido, deriva proprio da questa distinzione dei ruoli dai programmi “da accelerare” e dai dati “da archiviare”. Adottare un veloce (ma poco capiente) Ssd su cui installare il solo sistema operativo e i software applicativi e un grande (ma meno veloce) disco magnetico per memorizzare tutti i dati personali. L’evoluzione tecnologica ha però portato a una parziale ibridazione di questa semplice suddivisione dei ruoli, con la proliferazione di soluzioni miste e tecniche particolari che promettono contemporaneamente prestazioni e alte capacità . (…)
Estratto dell’articolo pubblicato sul numero 255 giugno 2012