È il momento d’oro dei tablet Pc con Android. Abbiamo provato i modelli più recenti con prezzi variabili tra 299 e 899 Euro Iva inclusa.
Di Pasquale Bruno
Anticipati al Consumer Electronics Show di Las Vegas a gennaio e presentati in Europa al Mobile World Congress di febbraio, i tablet Android di seconda generazione sono finalmente disponibili anche in Italia. I nuovi modelli sono caratterizzati da due elementi distintivi: un processore di classe dual core e il sistema operativo Android 3.0, noto anche col nome in codice “Honeycomb”. Tali elementi hanno migliorato di molto l’usabilità e le prestazioni: il nuovo processore, che nel 90% dei casi è il Tegra 2 di Nvidia, permette una maggiore velocità nelle operazioni, un numero superiore di applicazioni gestibili contemporaneamente, una grafica più ricercata, giochi più complessi e, ultimo ma non meno importante, la riproduzione di film in formato Full Hd. Il codice di Android 3.0 d’altro canto è ottimizzato proprio per i processori dual core, realizzando così un sistema perfettamente integrato.
La maggior parte dei nuovi prodotti presenta un ampio schermo, con diagonale di 9 o 10 pollici, andando così a competere direttamente con l’iPad 2 di Apple. Non mancano però i modelli più piccoli con display da 7″, più leggeri e comodi da portare in giro. Altra novità è la presenza di un’uscita digitale Hdmi, per il collegamento di un monitor esterno o di un televisore su cui visualizzare filmati e fotografie. Un nodo da sciogliere prima dell’acquisto è sulla necessità o meno di una connessione 3G. È certamente molto comoda quando si è in giro, e permette di sfruttare appieno tutte le funzioni del tablet senza la necessità di una rete Wi-Fi. D’altro canto, il prezzo di un tablet con modem integrato è superiore; di solito la differenza è intorno ai cento euro. È una cifra importante che può rappresentare anche un quarto della spesa totale.
A nostro avviso si tratta di un componente non vitale ma estremamente utile, specie nel momento in cui i servizi basati su cloud si stanno diffondendo sempre di più. Il modello d’utilizzo di Android presuppone tra l’altro una connessione sempre attiva. Solo così si possono sfruttare al massimo i documenti, la sincronizzazione automatica, la cartografia di Google Maps o banalmente l’accesso a Gmail.
I tablet con Android cercano di risultare più appetibili rispetto all’iPad anche per quando riguarda l’espandibilità e la connettività . Ad esempio, quasi sempre è presente uno slot per schede di memoria che consente di aumentare lo spazio a disposizione per applicazioni, video, musica e quant’altro. L’interfaccia Bluetooth non pone limiti al tipo di periferiche collegabili, permettendo anche lo scambio dei dati tra vari dispositivi. A volte è possibile collegare direttamente unità esterne Usb come dischi, pen drive o persino una tastiera. Senza contare il fatto che Android prevede sin dall’inizio il supporto al multitasking (aggiunto solo di recente a iOS di Apple) e può riprodurre tranquillamente i contenuti Flash, possibilità ancora negata ai dispositivi della mela. Se si aggiunge una maggiore flessibilità sull’installazione delle applicazioni, che possono anche non arrivare dal market ufficiale, appare chiaro come la natura open source di Android permetta un approccio ben diverso ai dispositivi, smartphone o tablet che siano, rispetto alla “chiusura” che da sempre contraddistingue i prodotti Apple. (…)
Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 244 – luglio 2011