Apple, Google e ora anche Amazon non forniscono solo terminali che si differenziano per il prezzo più o meno aggressivo, ma anche un ecosistema di contenuti che gli altri produttori non hanno.
La battaglia per la conquista del mercato dei tablet si sta facendo sempre più aggressiva. Per capire cosa sta succedendo iniziamo a fare il punto partendo da alcuni dati presi da uno studio di NPD, società di ricerche di mercato statunitense. Secondo NPD nei prossimi cinque anni il numero di tablet venduti supererà quello dei notebook. Infatti, se per il 2012 si prevedono vendite per circa 208 milioni di notebook che diventeranno 393 milioni nel 2017, i tablet passeranno dai previsti 121 milioni di quest’anno a oltre 416 milioni nel 2017. Un bel balzo. Un mercato veramente appetitoso. Altro che il fuoco di paglia dei netbook. Ed ecco perché i più impegnati in questo settore si stanno dando battaglia senza esclusione di colpi. Qualche esempio? Apple sta cercando attraverso le vie legali di limitare o ritardare le vendite dei tablet Samsung, considerati per ora i più blasonati competitor nel settore delle periferiche da 9-10 pollici. Google (visto il grande successo del Kindle Fire di Amazon, che ha catalizzato il mercato statunitense natalizio con un prodotto da 7 pollici dal prezzo molto concorrenziale di 199 dollari) durante la manifestazione dedicata agli sviluppatori ha presentato il Nexus 7, un tablet da 7 pollici con caratteristiche più avanzate rispetto al Kindle Fire, che verrà venduto proprio a 199 dollari. E la stessa Amazon proprio mentre stiamo scrivendo ha annunciato che presto lancerà due nuovi modelli, da 7 e da 10 pollici, del proprio Fire. E i prezzi? Quello di maggiori dimensioni costerà sicuramente 199 dollari mentre gli analisti stimano che il 7 pollici sarà venduto a solo 150 dollari. Ma non è finita qui: secondo voci non confermate, la stessa Apple potrebbe proporre in autunno un modello dell’iPad da 7 pollici, per aggredire il mercato dei prodotti con schermo di dimensioni inferiori al suo modello di punta (magari il nuovo sistema si chiamerà iPad mini?).
Ma la battaglia non si combatte solo sul fronte del prezzo (come ha dimostrato Apple con i suoi listini non sempre contenuti), ma soprattutto sviluppando un ecosistema nel quale l’utilizzatore può trovare applicazioni sempre più vicine alle sue esigenze; libri, quotidiani e periodici da scaricare e leggere direttamente dal terminale; grafica evoluta per giochi sempre più coinvolgenti. Un ecosistema all’interno del quale, senza sforzo, senza saper quasi nulla di informatica e grazie a una connessione a Internet (3G/4G o Wi-Fi) si è in grado di trovare tutto quello che si desidera gratuitamente o a prezzi molto, ma molto competitivi. Soprattutto se confrontati con quelli di prodotti analoghi in formato analogico, come un libro o una rivista, o di software simili per notebook. E qui i tre grandi competitor, Apple, Google e Amazon, possono dire la loro rispetto ad altri produttori di grande fama e in grado di realizzare terminali di elevata qualità componentistica e tecnologica, come Samsung o Asus, ma che non hanno un proprio ecosistema. La storia insegna: i bellissimi e tecnologicamente avanzati tablet di HP sono spariti dal mercato perché non in grado di soddisfare le esigenze degli utenti in tema di contenuti.
Amazon, per esempio, molto attenta a questa situazione, ha recentemente acquisito la società statunitense Upnext, specializzata nella realizzazione di mappe 3D, proprio perché questo settore mancava nel suo ecosistema mentre era presente in quello di Apple e Google. Un caso?
Veniamo a questo numero di PC Professionale: non dovete assolutamente perdere i nostri suggerimenti su come essere sempre connessi in vacanza, le recensioni delle 100 migliori “apps” per tablet e smartphone, l’articolo sugli ebook reader, i giochi per console da usare sulla spiaggia, i test delle fotocamere rugged. Buone vacanze e buona lettura da parte di tutta la redazione.