Non è un bel periodo per i tablet: da diversi mesi le vendite continuano a calare e anche il primo trimestre del 2016 (secondo dati di Idc) ha fatto registrare un pesante segno negativo, pari al -13% rispetto allo stesso periodo del 2015. In questo panorama desolante c’è però un’eccezione rappresentata dai modelli 2-in-1. Sono così definiti quei tablet dotati di una tastiera staccabile, progettata su misura, che di fatto li trasforma in piccoli computer portatili, particolarmente sottili e leggeri. Per completezza di informazione, i convertibili invece sono quei notebook che hanno lo schermo staccabile, oppure che può ruotare di 360 gradi e ripiegarsi sulla tastiera, trasformandosi in tablet; sono però più pesanti e ingombranti dei modelli 2-in-1.
di Pasquale Bruno
Ebbene, se si estrapolano le vendite di queste due tipologie si scopre che stanno avendo sempre più successo. Secondo Idc, nella sola Europa occidentale le vendite dei 2-in-1 sono cresciute del 190% su base annua, (i convertibili del 12%) passando da 500.000 a 1,5 milioni di unità vendute nel giro di un anno. Sono numeri ancora non elevatissimi ma è comunque un trend in crescita e secondo i vari istituti di ricerca nei prossimi mesi ci sarà un incremento ancora maggiore.
Un ostacolo alla diffusione di massa è nel prezzo di vendita ancora alto. Un buon tablet 2-in-1 con schermo da 12″, come quelli che vi mostreremo sulle prossime pagine, costa intorno ai mille euro. Sono prodotti per ora indirizzati soprattutto al segmento business, pensati per aziende e professionisti, dove da un investimento simile ci si aspetta un ritorno economico. Sempre nei prossimi mesi è atteso un abbassamento della soglia di ingresso di tali prodotti, magari con l’entrata in gioco di nuovi player. È il caso dello Huawei MateBook, un 2-in-1 con schermo da 12″ e sistema operativo Windows 10 che avrà un prezzo base di 800 euro.
Un altro dubbio su queste tipologie di prodotti è nelle loro effettive possibilità . In molti si chiedono: un 2-in-1 sarà in grado di sostituire in tutto e per tutto un tradizionale computer portatile? Secondo noi la risposta è certamente affermativa per quanto riguarda la potenza di calcolo, specie se l’hardware a bordo è basato sui processori Intel Core i5 o Core i7. In questo caso la velocità operativa è pari o superiore a quella di un notebook aziendale con schermo da 15″. È questo il caso del Microsoft Surface Pro 4; altri modelli più sottili e leggeri utilizzano i meno potenti Core m, ma per un utilizzo generico da ufficio vanno altrettanto bene.
Per quanto riguarda l’ergonomia il discorso si fa più complesso. Le piccole tastiere staccabili non sono comode come quelle di un “vero” portatile, ma a meno che non dovete scrivere una tesi di laurea rappresentano un compromesso accettabile.
Quello dei 2-in-1 è un settore in grande evoluzione tecnologica ed è quello in cui vedremo nei prossimi mesi le novità più eclatanti. Microsoft ha stupito per la potenza del suo ultimo Surface, Samsung è riuscita a creare un prodotto sottilissimo che ha a bordo Windows 10, Apple ha trasformato il classico iPad Air in un 2-in-1 dalle potenzialità molto superiori. Tante altre novità sono attese poi al Computex di Taipei (31 maggio – 4 giugno), nota vetrina per tutti i produttori asiatici, molte delle quali arriveranno in Europa giusto in tempo per il rientro a scuola e per i regali natalizi. (…)
Trovi l’articolo completo su PC Professionale di giugno 2016