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Telefonia: operatore virtuale, vantaggio reale

Redazione | 22 Febbraio 2012

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Stanchi dei quattro classici provider di telefonia cellulare? Con l’avvento degli operatori virtuali il mercato si è allargato e offre oggi […]

Stanchi dei quattro classici provider di telefonia cellulare? Con l’avvento degli operatori virtuali il mercato si è allargato e offre oggi numerose alternative. Scopriamo insieme cosa sono esattamente i Mvno e cosa possono offrirvi in più (o a meno) rispetto alle telco tradizionali.

di Simone Zanardi

L’Italia rappresenta da sempre uno dei mercati più floridi per la telefonia mobile. Nonostante ciò, per lungo tempo il settore è rimasto esclusiva di pochi operatori. Si tratta di una situazione comune a tutti i Paesi europei (e non solo) ed è principalmente conseguenza degli alti costi legati alla creazione e alla gestione di una completa struttura di telefonia cellulare sul territorio. In Italia l’ex monopolista Telecom è stato affiancato dalla multinazionale Vodafone, quindi da Wind e, con l’avvento della fonia mobile di terza generazione, da Tre, ma al di là  di questi quattro giganti nessuno ha avuto modo di entrare con successo nel mercato.

Nel 2007 le cose sono cambiate con l’avvento dei primi Mobile Virtual Network Operator (Mvno, operatori virtuali di rete mobile). Con questo termine si identificano quei provider che forniscono servizi di telefonia cellulare sfruttando le frequenze e le infrastrutture di un operatore tradizionale, alle quali accedono ad esempio tramite il mercato wholesale. Si tratta di una situazione analoga a quella dei numerosi provider di connettività  a banda larga Adsl già  presenti da diversi anni in Italia e che si appoggiano alle strutture delle telco tradizionali. Nel caso della telefonia mobile, l’operatore virtuale può così presentarsi sul mercato senza dover sobbarcarsi i costi della struttura e senza aver dovuto partecipare alle aste di assegnazione delle frequenze radio. Pur non potendo ancora contare su numeri paragonabili a quelli degli operatori tradizionali, i Mvno italiani hanno raggiunto una discreta diffusione. I dati Agcom li attestano al 4,4% del mercato della telefonia mobile, pari a oltre 4 milioni di utenze attive. La crescita nell’ultimo anno è stata di circa 700.000 utenti, ovvero del 19% circa. Tra gli operatori, PosteMobile rappresenta oltre la metà  degli utenti, mentre i primi sei provider coprono più del 92% del mercato.

Dal punto di vista tecnologico, si possono identificare numerose categorie di Mvno. La distinzione principale riguarda i cosiddetti Full Mvno e gli Enhanced Service Provider Mvno. I primi posseggono un Mobile Network Code e possono quindi generare ed assegnare ai propri utenti delle Sim in modo totalmente indipendente dal provider che rivende loro la rete di accesso. Il controllo diretto sull’identità  degli utenti (attraverso l’Imsi, International Mobile Subscriber Identity) permette al Full Mvno di gestire autonomamente la numerazione telefonica e gli accordi di roaming. Il Full Mvno può anche decidere di cambiare l’operatore di riferimento per la rete di accesso quando più gli aggrada senza dover sostituire tutte le Sim emesse, ed eventualmente scegliere di diventare operatore mobile a tutti gli effetti dotandosi di una propria rete di accesso. In Italia, il principale Mvno che opera in modalità  Full è Noverca; Poste Mobile ha annunciato nel febbraio 2011 il prossimo passaggio a questa modalità .

Gli Enhanced Service Provider Mvno godono di una minore indipendenza dal provider tradizionale di riferimento. Essi non dispongono infatti di un proprio Mobile Network Code e non possono quindi rilasciare degli Imsi per l’identificazione dei propri utenti. Il vantaggio principale di questo approccio sta nei costi ridotti rispetto a quelli di un Full Mvno e una minor competenza tecnica richiesta per la gestione degli utenti. D’altro canto, gli Esp Mvno non possono emettere direttamente le proprie Sim, ma si devono limitare a commercializzare a proprio marchio le schede rilasciate loro dall’operatore tradizionale. Inoltre, non sono in grado di sottoscrivere dei propri accordi di roaming verso altri operatori. Nella pratica, tutto ciò si traduce nell’impossibilità  di cambiare operatore di riferimento senza dover sostituire il parco Sim emesso e nell’erogazione di roaming internazionale solo in base agli accordi in atto tra l’operatore di appoggio e gli altri provider. La maggior parte degli operatori virtuali italiani, compresi i più grandi, utilizzano questo modello di fornitura dei servizi.

Dal punto di vista dell’utente finale, il rapporto con l’operatore virtuale è pressoché identico a quello con un normale provider, dal momento che l’intera rete di commercializzazione e servizi pre e post vendita sono gestiti interamente dall’Mvno. In caso di richiesta di portabilità  del numero telefonico da o verso un operatore virtuale i tempi pratici possono essere superiori alla norma, poichè l’Mvno deve interloquire con il proprio provider ospitante.

Al momento della scelta dell’Mvno più adatto alle vostre esigenze, il primo aspetto a cui prestare particolare attenzione è il provider tradizionale a cui l’operatore virtuale si appoggia. Siccome la rete di accesso è interamente gestita dal fornitore ospitante, la copertura di campo è di fatto identica a quella che potreste sperimentare con un contratto diretto con quella specifica telco. Se ad esempio optate per un account Poste Mobile, la copertura sarà  quella della rete Vodafone a cui l’operatore virtuale si appoggia. (…)

Estratto dal numero 252 di marzo 2012