Migliorie più o meno marginali per la nuova generazione di programmi per il video editing amatoriale, in attesa che si consolidi la gestione del 3D.
Di Nicola Martello
Ultimamente si parla molto di stereoscopia – più brevemente 3D – nei settori del cinema e della televisione. Ormai da vari mesi sono in vendita Tv con capacità 3D, e sono già arrivati i primi camcorder 3D semiprofessionali ma con un prezzo alla portata dell’appassionato evoluto. Al momento di selezionare i software di video editing amatoriale da recensire in questa rassegna ci aspettavamo quindi che il passaggio al 3D fosse già compiuto o almeno a buon punto. Invece abbiamo dovuto constatare che i tempi non sono ancora maturi. In effetti, dei sette programmi esaminati soltanto uno – quello di MAGIX – possiede gli strumenti per un vero montaggio in 3D, mentre i concorrenti sono ancora fermi al palo.
Questa staticità lascia un po’ perplessi, visto che novità come l’Alta Definizione o l’interazione con i camcorder 2D capaci di registrare su disco fisso o su memorie a stato solido sono state invece metabolizzate con rapidità . In effetti le release più recenti dei programmi presi in esame esibiscono novità marginali, che nel migliore dei casi possono essere definite affinamenti di funzioni già presenti nei pacchetti della versione precedente. Per giustificare la proposta di nuove versioni, aggiornano i motori video in modo che sfruttino appieno la Ram disponibile grazie all’indirizzamento a 64 bit e introducono – semplificandole – funzioni che prima erano un’esclusiva del settore professionale, come il motion tracking,Ë™ la generazione di particelle, titoli graficamente sofisticati e colonne sonore multitraccia compresse con il codec Dolby Digital 5.1. Seguendo le tendenze ormai consolidate, questi applicativi gestiscono senza problemi il formato AvcHD che va per la maggiore tra i camcorder amatoriali, caricano i video direttamente su YouTube, facebook e Flickr, e li formattano in modo da poter essere visti con gli smart phone e i player portatili.
Per questa rassegna abbiamo messo alla prova i principali applicativi della categoria, ovvero Adobe Premiere Elements 9, Pinnacle Studio 15 Ultimate Collection, Avid Studio, Corel VideoStudio Pro X4, CyberLink PowerDirector 9 Ultra 64, MAGIX Video deluxe 17 Plus HD e Nero Video Premium HD. Tutti dispongono di interfacce in media decisamente intuitive, di numerose funzioni di elaborazione facili da usare e di algoritmi per il montaggio automatico, che invariabilmente nelle nostre prove hanno prodotto risultati veramente deludenti. È poi interessante notare che solo due di questi software – VideoStudio Pro X4 e PowerDirector 9 Ultra 64 – dispongono di una funzione che crea una copia di lavoro a bassa risoluzione dei clip Hd (proxy), utile per risparmiare memoria e rendere più veloci le anteprime. Gli altri si affidano alla potenza di calcolo delle macchine odierne e in effetti nei nostri test, eseguiti con un computer dotato di Cpu Intel Core i7 940, 12 Gbyte di Ram, scheda NVIDIA Quadro FX 4800 e Windows 7 Ultimate a 64 bit, non abbiamo notato problemi particolari nel visualizzare i flussi in alta definizione, anche in assenza di proxy. Per i programmi di montaggio amatoriale esiste però ancora oggi un aspetto dove sono presenti ampi margini di miglioramento. Parliamo della stabilità , ovvero della capacità di funzionare per ore senza blocchi o chiusure improvvise, con conseguente perdita del lavoro compiuto dopo l’ultimo salvataggio. Nei nostri test soltanto un paio di programmi – quelli di Adobe e di CyberLink – non si sono mai bloccati durante le sessioni di montaggio, mentre gli altri ci hanno costretti a diversi riavvii. Sotto questo aspetto Pinnacle Studio è risultato il più critico, anche se per fortuna dispone di un sistema di backup che lavora in background e in caso di crash permette di ripartire semplicemente dall’ultima operazione compiuta (nei test abbiamo avuto modo di testare in più occasioni il buon funzionamento di questa soluzione).
In generale tutti i programmi provati si sono comportati bene, dimostrando che il settore ha ormai raggiunto da tempo raggiunto la maturità . Le differenze tra un software e l’altro sono riscontrabili principalmente nella stabilità , nello stile grafico dell’interfaccia e nella disponibilità più o meno ampia di funzioni accessorie, utili agli utenti più esperti e creativi ma normalmente poco significative per chi desidera creare montaggi semplici e veloci. (…)
Estratto dall’articolo pubblicato sul numero 244 – luglio 2011