La novità più calda di questo periodo nel settore video è senz’altro il 4K: i televisori sono già nei negozi e molti appassionati di montaggio video fremono all’idea di poter creare i propri filmati con questa risoluzione. Purtroppo i camcorder consumer di fascia alta non sono ancora arrivati e attualmente gli unici modelli che supportano il 4K sono il camcorder semiprofessionale Jvc GY-HMQ10 e l’action-cam GoPro Hero3+ Black Edition (che però è capace di una cadenza massima di 15 fotogrammi al secondo). Ma questo non è evidentemente un problema per i produttori di software di video editing, che hanno preferito giocare d’anticipo ed essere già pronti per il nuovo formato.
di Nicola Martello
In effetti il loro lavoro non è stato particolarmente difficile, dato che in sostanza si è trattato di aggiungere nuovi preset per l’input, i progetti e l’output, visto che il codec più attuale e diffuso, l’Mpeg-4 Avc/H.264 è già pronto per il 4K. Semmai è l’utente che deve attrezzarsi in maniera adeguata, con un computer in grado di gestire flussi video quattro volte più pesanti del Full Hd. Per l’implementazione del nuovissimo H.265/Hevc, erede di H.264 e capace di produrre file grandi la metà ma con pari qualità visiva, bisognerà aspettare il prossimo futuro. Da notare che il nome 4K, sebbene molto usato, è ambiguo, dato che in realtà si riferisce allo standard cinematografico con 4.096 x 2.160 punti, evoluzione del 2K (2.048 x 1.080 pixel), mentre per la Tv bisogna parlare di Ultra Hd (3.840 x 2.160 punti), esattamente quattro volte l’ormai classico Full Hd (1.920 x 1.080 pixel).
Un’altra tendenza che si sta affermando sempre di più è la diffusione di Apps per il montaggio video con i tablet. Questi dispositivi sono compagni ideali per i viaggi e le vacanze: facili e comodi da usare, sono in grado di fare riprese video Full Hd (la qualità visiva naturalmente non è paragonabile a quella dei camcorder veri e propri). Anche in questo campo i produttori non si sono fatti aspettare e molti di loro offrono applicazioni dalle funzioni elementari ma dalla grafica molto accattivante, con le quali è possibile di creare semplici montaggi video con tagli, transizioni, titoli e qualche elemento grafico, impacchettare il tutto e caricare subito il risultato sui siti social per condividere i video delle esperienze vissute solo pochi minuti prima. I progetti così creati sono poi migliorabili con i software tradizionali, decisamente più sofisticati da ogni punto di vista.
Per le altre caratteristiche, già presenti nelle edizioni precedenti, l’evoluzione si riduce sostanzialmente a un processo di affinamento: interfacce più semplici, intuitive e gradevoli dal punto di vista grafico, un numero sempre maggiore di filtri e di tendine, automatismi che raramente sono veramente efficaci, sezioni di authoring molto ricche di template. Queste ultime, in realtà , sono sempre meno utilizzate, perché l’interesse del pubblico si è spostato dai dischi ottici ai dispositivi mobili, ai siti social e agli archivi digitali come i Nas e il cloud. I produttori cercano di distinguersi dalla concorrenza implementando funzioni sempre più sofisticate, in precedenza riservate ai programmi professionali. Per esempio i motori video a 64 bit, il motion tracking, la generazione di particelle, titoli graficamente sofisticati e colonne sonore multitraccia compresse con il codec Dolby Digital 5.1.
In questa comparativa abbiamo messo alla prova i principali applicativi in italiano per il video editing amatoriale: Adobe Premiere Elements 12, Cyberlink PowerDirector 12 Ultra, Magix Video deluxe 2014 Plus, Nero 2014 Platinum e Pinnacle Studio 17 Ultimate (Corel VideoStudio è fermo all’edizione X6 da oltre un anno, e vista l’acquisizione di Pinnacle Studio da parte del produttore canadese ci chiediamo se verrà ancora aggiornato. Sul Dvd virtuale di questo numero potete trovare la recensione pubblicata lo scorso anno. Tutti questi programmi vantano interfacce intuitive, numerose funzioni di elaborazione video e Timeline senza limiti di numero di tracce. Tutti offrono la possibilità di ottenere montaggi completamente automatici, ma i risultati sono quasi sempre deludenti. L’impiego di proxy, copie di lavoro a bassa risoluzione dei clip Hd utili per risparmiare memoria e rendere più veloci le anteprime, è ancora limitato: solo PowerDirector 12 Ultra e Video deluxe 2014 Plus ricorrono a questa soluzione. La stabilità dei software esaminati ha raggiunto un buon livello: i blocchi avvenuti durante le nostre prove sono stati veramente rari, e in particolare i programmi di Adobe, CyberLink e Pinnacle sono sempre stati all’altezza della situazione.
In definitiva, quindi, il quadro generale è ottimo, ennesima prova che il settore del video editing amatoriale ha da tempo raggiunto la maturità . Le differenze tra un programma e l’altro sono principalmente nello stile grafico dell’interfaccia e nella disponibilità o meno di funzioni accessorie che possono essere interessanti per gli utenti più esperti e creativi ma sono poco significative per chi desidera creare velocemente montaggi semplici (ma non banali). (…)
Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale numero 276