Lo scorso anno, sul numero 258 di PC Professionale, abbiamo recensito i primi router Wi-Fi basati sulle specifiche 802.11ac, i quali promettevano velocità triple (e oltre) rispetto all’802.11n, che fino ad allora aveva rappresentato il non-plus-ultra in termini di prestazioni per le reti locali senza fili. A distanza di poco più di un anno, la tecnologia 802.11ac, di fatto la quinta generazione Wi-Fi, è ormai ampiamente diffusa sul mercato Soho. I costi degli apparati sono però chiaramente più alti rispetto a quelli dei router entry-level e prima dell’acquisto è quindi importante comprendere se i vantaggi prestazionali valgono l’investimento.
di Simone Zanardi
In quest’ottica, una prima considerazione da fare riguarda i terminali: se lo standard 802.11n è ormai onnipresente su smartphone, tablet e notebook, il numero di dispositivi che integrano nativamente la tecnologia “ac” è ancora relativamente basso. Per i notebook si può rimediare con un client Usb o con un bridge di rete, ma nel caso di telefonini e tablet sono pochi i modelli che possono sfruttare appieno le potenzialità di un router 802.11ac come quelli provati nelle prossime pagine.
Le cose sono sicuramente destinate a cambiare nel corso del 2014, non solo perché dovrebbe prendere piede sul mercato la piattaforma Intel per Pc portatili con modulo wireless 802.11ac, ma anche per l’abbassamento generale dei costi dei chipset che si possono integrare all’interno di smartphone e tablet.
Fatta questa premessa, analizziamo le cifre: gli otto prodotti della nostra rassegna hanno un prezzo di listino variabile dai 120 ai 230, contro i poco più di 50 euro dei router 802.11n entry-level. Gli street price reali sono inferiori mediamente di una ventina di euro, ma la differenza è comunque notevole.
Bisogna però considerare che i router qui presentati sono quasi sempre top di gamma del rispettivo produttore, e il supporto al nuovo standard non è l’unica caratteristica che li eleva a questo status: tutti i modelli, innanzitutto, dispongono di una doppia interfaccia radio, che permette le comunicazioni sia a 2,4 GHz sia a 5 GHz. La prima frequenza è utilizzata in modalità 802.11n, mentre la seconda viene sfruttata dal nuovo standard ac , ma è accessibile anche a velocità inferiori qualora i client lo richiedessero. Questo non solo significa avere più capienza in termini di apparati dal collegare alla rete, ma anche poter disporre di una banda (quella a 5 GHz) molto meno afflitta da interferenze e quindi ideale per le trasmissioni più sensibili come lo streaming audio e video in tempo reale.
Il doppio apparato radio è presente anche in molti router 802.11n, ma in questo caso il prezzo sale notevolmente rispetto alla fascia di ingresso, assottigliando il divario tra router Wi-Fi di quarta e quinta generazione.
Quasi tutti i dispositivi in prova dispongono poi di una o due porte Usb (in alcuni casi 3.0). Le interfacce seriali consentono di collegare al dispositivo memorie e dischi esterni, in modo da condividere i file contenuti tra tutti i dispositivi della rete.
Grazie allo standard Dlna, poi, i contenuti multimediali divengono accessibili anche a smartphone, tablet e Smart Tv collegati alla rete. In alcuni casi la porta Usb è utilizzabile anche per collegare stampanti o modem su rete cellulare 3/4G, in modo da fornire un canale di accesso a Internet alternativo alla linea Adsl o in fibra.
Da segnalare infine come molti modelli offrano meccanismi semplificati per l’accesso ai contenuti da postazioni remote attraverso Internet. Spesso queste funzioni sono basate sul concetto di cloud, e non richiedono la più complicata sottoscrizione di servizi Ddns con conseguente configurazione dei parametri avanzati del router.
I produttori stanno poi progressivamente sviluppando app dedicate al mondo mobile, in modo da rendere più semplice e gratificante l’accesso e la gestione da smartphone e tablet.
La sicurezza di rete è ormai un fattore consolidato anche negli apparati Soho, ma è interessante notare come anche da questo punto di vista non manchino novità come i servizi di Web Filtering dinamico, o i moduli dedicati al parental control, o ancora la possibilità su molti router di definire una rete Wi-Fi dedicata agli ospiti che devono accedere temporaneamente a Internet.
Gli otto modelli in prova sono insomma sì costosi, ma offrono quanto di meglio sia disponibile oggi nel settore dei router domestici e Soho. Un investimento che a medio e lungo termine può rivelarsi vincente. (…)
Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale numero 273