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Windows Server 2016

Dario Orlandi | 5 Aprile 2017

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  Rilasciata senza troppi clamori, la nuova versione del sistema operativo server di Micro­soft porta con sé molte novità  interessanti, […]

 

Rilasciata senza troppi clamori, la nuova versione del sistema operativo server di Micro­soft porta con sé molte novità  interessanti, dedicate in particolare all’integrazione con il cloud, alla gestione degli ambienti virtuali e all’implementazione di infrastrutture informatiche di livello enterprise. La combinazione tra ambienti virtuali e cloud permette una flessibilità  di implementazione elevatissima, e una scalabilità  praticamente priva di vincoli. Questo non significa però che il nuovo Windows Server sia adatto soltanto alle aziende più grandi: scopriremo infatti come la versione Essentials offra una porta di ingresso facilmente accessibile al mondo di Windows Server, adatta a chiunque abbia dimestichezza con l’interfaccia e gli strumenti delle versioni desktop di Windows. Inoltre, Windows Server 2016 Essentials rappresenta l’introduzione ideale alla piattaforma Windows Server, il primo passo in un mondo più vasto che consente di impratichirsi con i concetti che stanno alla base del suo funzionamento accumulando esperienze che possono essere poi riutilizzate anche in contesti più avanzati.

di Dario Orlandi

ICON_EDICOLALo scorso 16 ottobre è stata finalmente dichiarata la general availability di Windows Server 2016, la nuova versione dell’ambiente server targato Microsoft, che non vedeva una nuova major release dall’ormai lontano 2013. La distribuzione del nuovo sistema operativo era attesa da tempo, sia perché l’azienda di Redmond di solito propone un nuovo sistema operativo server circa un anno dopo aver lanciato la controparte dedicata al mondo dei computer desktop e laptop, sia perché il rilascio della versione definitiva è stata preceduta da una lunga sequenza di release preliminari (iniziata addirittura a due anni prima), che hanno offerto agli utenti interessati una lunga anteprima sulle novità  in corso di sviluppo.

Il debutto di Windows Server 2016 non ha portato con sé grandi sorprese, ma le novità  non mancano: innanzi tutto cambia il sistema di licenze, che non sono più basate sul numero di processori ma sono state rimodulate per essere proporzionali ai core disponibili sull’hardware di destinazione. Il costo di una licenza per 2 core (il pacchetto minimo acquistabile) è pari a un ottavo di una vecchia licenza per due processori: in media, quindi, i costi di licenza rimangono invariati.

Le edizioni principali disponibili sono tre: la più completa è denominata Datacenter, e offre tutte le funzioni avanzate dedicate in particolare alla gestione degli ambienti ad alta intensità  di virtualizzazione. Un gradino sotto si colloca la versione standard, che è pensata per gli ambienti non virtualizzati, oppure con un basso numero di sistemi virtuali (al massimo 2). Infine è disponibile anche l’edizione Essentials, che rappresenta l’entry level per questa famiglia, ed è limitata a un massimo di 25 utenti e 50 dispositivi connessi. Per quest’ultimo prodotto il costo non è calcolato per core, ma ancora con la vecchia impostazione per processore.

A questa categorizzazione, di tipo principalmente commerciale (anche se, come vedremo, le tre edizioni hanno caratteristiche tecniche diverse tra loro), si somma la differenziazione nelle modalità  di installazione: innanzi tutto, al contrario di quanto accadeva in passato, l’installazione completa di interfaccia grafica (Server with Desktop Experience) non è più proposta per default. Dev’essere selezionata esplicitamente durante il setup, altrimenti la procedura di installazione sceglierà  la versione priva di interfaccia grafica nativa, chiamata Server Core. La versione priva di interfaccia grafica aveva infatti dimostrato la sua perfetta efficienza anche per quanto concerne le operazioni di gestione e manutenzione, garantendo nello stesso tempo un’impronta più ridotta sull’hardware della macchina ospitante (fisica o virtuale) e una superficie di attacco più ridotta: quello che non c’è (l’interfaccia grafica) non può essere forzato.

Con la versione 2016, Microsoft ha compiuto un ulteriore passo in questa direzione, con l’introduzione della modalità  di installazione Nano Server. Si tratta di una macchina amministrabile soltanto da remoto, ottimizzata per l’utilizzo in ambiente virtualizzato all’interno di datacenter e infrastrutture cloud o ibride. I Nano Server sono ideali per essere usati come unità  di calcolo, o appliance facilmente gestibili da remoto e spostabili tra host diversi (magari anche tra server locali e cloud) nel modo più semplice e veloce. Rispetto alle installazioni tradizionali, però, hanno alcune limitazioni significative: sono pensati per funzionare in modalità  headless (letteralmente senza testa, cioè senza monitor, tastiera e mouse) e non offrono una vera e propria interfaccia di gestione locale. Propongono un semplice menu di manutenzione testuale e integrano una shell ridotta, ma sono pensati per essere gestiti da remoto. Hanno inoltre alcune limitazioni nei ruoli attivabili, e supportano solo agenti, strumenti e applicazioni a 64 bit: l’ambiente stesso, quindi, è stato asciugato e razionalizzato per garantire un funzionamento quasi del tutto autonomo, con un’impronta molto ridotta sull’hardware ospitante e la massima ottimizzazione. Il risultato è impressionante: un’immagine Nano Server è 25 volte più piccola rispetto alla versione tradizionale di Windows Server 2016 (l’Os richiede tra 400 e 500 Mbyte sull’hard disk, in media).

Le novità  Principali

Come abbiamo già  accennato, Windows Server 2016 porta con sé molte novità  interessanti, alcune di importanza cruciale. Ma il loro impatto si sentirà  maggiormente nei contesti più avanzati dal punto di vista tecnologico: la versione Standard, infatti, non integra tutte le innovazioni, come per esempio le nuove funzioni dedicate alla gestione dello storage e del networking. Ma anche chi lavora in ambienti più semplici potrà  trovare informazioni utili nelle prossime pagine: la seconda parte dell’articolo, infatti, è dedicata a una panoramica sull’installazione e i primi passi nell’ambiente Windows Server pensata proprio per chi non ha mai toccato con mano la nuova release del sistema operativo Microsoft, basata sull’edizione Essentials, la più semplice ed economica tra le versioni di Windows Server 2016. (…)

Estratto dell’articolo pubblicato su PC Professionale di aprile 2017