Ancora una volta, il CEO di Facebook torna a far parlare di sé in ragione delle sue attività svolte in campi non strettamente connessi a quello del suo social network: Mark Zuckerberg, infatti, insieme con la moglie ha deciso di dar vita al Biohub, un cetro per la ricerca biomedica, che dovrebbe rappresentare il primo passo di una nuova iniziativa di filantropia personale.
Grazie al suo impegno, infatti, il Biohub permetterà di far lavorare insieme ricercatori ed ingegneri attivi presso le università di Berkeley, San Francisco e Stanford, per rivoluzionare ancora una volta le teorie e gli strumenti a disposizione dell’essere umano per il suo modo di rapportarsi all’individuazione di nuove cure contro ogni malattia, con l’obiettivo di debellarle tutte entro il 2100.
A sostegno dell’iniziativa, Zuckerberg e la moglie hanno deciso di donare 3 miliardi di dollari – sul corso di un decennio – appunto per la ricerca biomedica, destinando in particolare al Biohub una somma complessiva pari a 600 milioni di dollari, che dovrebbe permettere di innovare in maniera importante l’approccio della ricerca nella soluzione di problemi medici.
Il Biohub permetterà infatti di coinvolgere esperti in tante discipline differenti, con un costante scambio di informazioni e di esperienze, approfittando del resto della disponibilità di tante risorse tecnologiche e di tutta l’innovazione offerta dalla Silicon Valley, creando così le condizioni ideali per superare gli ostacoli che finora hanno limitato l’attività di ricerca.