Compuware ha recentemente condotto una ricerca sul mondo delle app analizzando le aspettative degli utenti e le loro preferenze d’uso. I risultati confermano quanto è già sotto gli occhi di tutti: le app mobili sono di gran lunga preferite dagli utenti rispetto ai siti web ottimizzati per l’accesso da smartphone e cellulari.
Gli oltre 3.500 intervistati ritengono infatti che le app semplifichino la vita quotidiana, ottimizzando funzioni come il calendario e la lista delle cose da fare e consentendo operazioni utili come l’home banking, il pagamento delle bollette, lo shopping, la prenotazione di viaggi e hotel; tra i vantaggi viene citata anche la possibilità di restare connessi al proprio lavoro e gestire gli impegni lavorativi.
Alla domanda su quali fossero i benefici nell’usare un’app rispetto a un sito mobile l’85% degli intervistati ha risposto di preferire le app perché più convenienti, più veloci e più facili da navigare. Il 78% degli utenti si aspetta anche una maggior velocità d’uso con le app rispetto al sito.
Non mancano i problemi connessi alla scarsa stabilità delle applicazioni: per esempio il 62% ha riferito di un crash o un blocco nell’esecuzione dell’app; il 47% riscontra lentezza nel lancio e il 40% ha scaricato una app che poi non si è aperta.
In generale gli utenti chiedono tre cose a un’applicazione mobile: che dia un facile accesso alle informazioni e allo store di acquisto, che offra il supporto nella navigazione e la capacità di comunicare in tempo reale.
Altrettanto importante è la personalizzazione dei contenuti offerti (le promozioni e gli sconti scelti in base ai propri interessi) così come la loro condivisione con altre persone sui social network. Per l’84% degli intervistati inoltre le classifiche delle app pubblicate negli app store risultano decisive nella scelta.
Infine, attenzione alle esperienze negative: primo perché anche queste vengono condivise viralmente con altre persone sui social network e secondo perché il 48% degli intervistati ha dichiarato che un’esperienza negativa può scoraggiare l’utilizzo futuro delle app.