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Meta a processo per l’uso di opere protette da copyright per addestrare le AI

Martina Pedretti | 10 Marzo 2025

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Meta potrebbe andare a processo per l’uso di opere protette da copyright nell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale

Meta Platforms, la società madre di Facebook e Instagram, è al centro di una controversia legale riguardante l’utilizzo di opere protette da copyright per l’addestramento dei suoi modelli di intelligenza artificiale (IA). L’azienda finirà a processo per risolvere la questione.

Un gruppo di autori, tra cui la nota comica Sarah Silverman, ha intentato una causa accusando Meta di aver utilizzato senza autorizzazione i loro lavori per sviluppare il modello di linguaggio LLaMA.

Gli autori sostengono che Meta abbia impiegato testi protetti da copyright, ottenuti da fonti non autorizzate come LibGen, per addestrare i suoi modelli di IA. Secondo le accuse, Mark Zuckerberg, CEO di Meta, avrebbe approvato l’uso di questi materiali nonostante avvertimenti interni sulla loro provenienza illegale.

Un giudice federale ha respinto la richiesta di Meta di archiviare il caso, permettendo così la prosecuzione del processo legale. Inoltre, è stato stabilito che Zuckerberg potrà essere interrogato in merito alle decisioni relative all’addestramento dei modelli di IA, evidenziando il suo coinvolgimento diretto in queste scelte strategiche.

Questo caso potrebbe stabilire un precedente significativo riguardo all’uso di materiali protetti da copyright nell’addestramento di modelli di intelligenza artificiale. La questione solleva interrogativi sul bilanciamento tra innovazione tecnologica e rispetto dei diritti d’autore, con potenziali ripercussioni su come le aziende tecnologiche gestiranno i dati per sviluppare sistemi di IA in futuro.

La decisione finale potrebbe influenzare le pratiche dell’intero settore, determinando nuove linee guida sull’utilizzo di contenuti protetti da copyright nell’ambito dell’intelligenza artificiale.