Microsoft ha acquisito la software house Xamarin. Probabilmente, se non siete sviluppatori professionisti, appassionati, o studenti modello di Scienze dell’Informazione il secondo nome non vi è familiare. Xamarin fu la creatrice di un progetto di sviluppo multipiattaforma chiamato Mono, in qualche modo l’unica alternativa open source al .Net ufficiale di Microsoft.
La soluzione di Xamarin dà modo agli sviluppatori di programmare per diverse piattaforme mobili (iOS, Android, Windows Phone) partendo da una base comune di codice. Che funzioni meglio delle alternative proposte da Microsoft è testimoniato dalla base di utenza che ha superato le quindicimila licenze, tra i quali ‘piccoli’ brand della portata di Coca-Cola Company, Honeywell, 3M, Condé Nast e Ing.
Xamarin ha già goduto di partnership con Microsoft ottenendo l’integrazione della propria piattaforma con Office 365, con Visual Studio e con Microsoft Azure.
L’acquisizione di Xamarin, in qualche modo attesa e preannunciata da mesi, conferma la strategia di Seattle per attrarre sulla propria piattaforma gli sviluppatori provenienti dai marketplace iOS e Android. Il deludente successo commerciale della piattaforma mobile di Windows è in parte attribuibile anche alla scarsità di app e di titoli presenti nello store: favorire l’ingresso di nuovi sviluppatori sulla scena è un obiettivo primario per Microsoft e l’acquisto di Xamarin è il proverbiale tassello nel mosaico. O, meglio, nel puzzle di Microsoft.