Il prossimo aggiornamento di Windows 10 rappresenterà un upgrade dalle caratteristiche meno spinte rispetto al solito, dice Microsoft, che vuole provare “qualcosa di nuovo” per vedere l’effetto che fa. Sui PC degli utenti finali.
Come già ipotizzato da tempo, il secondo upgrade di Windows 10 per il 2019 rappresenterà una sorta di “Service Pack” come quelli un tempo serviti agli utenti di Windows XP e Windows 7. Indicato internamente come Windows 10 19H2, il futuro aggiornamento dell’OS Microsoft comincia a fare capolino nei canali Insider e verrà distribuito in un modo diverso rispetto al solito.
Nell’annunciare la disponibilità della Preview Build 18362.10000 di Windows 10 19H2, gli sviluppatori di Redmond hanno parlato di un pacchetto destinato a includere “una serie di caratteristiche di portata limitata per un miglioramento selettivo delle prestazioni, le funzionalità enterprise, e miglioramenti qualitativi che verranno distribuiti ai clienti che usano il May 2019 Update”.
Windows 10 19H2 sarà un aggiornamento di portata limitata in confronto ai precedenti update di Windows 10, ha confermato Microsoft, e diversa sarà anche la modalità di distribuzione ai PC degli utenti: il nuovo OS verrà scaricato e installato in sottofondo, tramite gli stessi meccanismi di Windows Update solitamente adottati per scaricare e installare gli aggiornamenti mensili come il Patch Tuesday.
La nuova build di Windows 10 includerà altresì un paio di funzionalità non presenti nella preview ora distribuita nel canale Slow di Insider, due cambiamenti da “dietro le quinte” specificatamente pensati per i produttori OEM e di cui nulla si sa al momento. Windows 10 19H2 è come al solito previsto al debutto a settembre, e garantirà un periodo di supporto massimo (per i clienti Enterprise ed Educational) di 30 mesi.
Che l’arrivo della release 19H2 rappresenti finalmente un cambio di rotta radicale nella politica di sviluppo di Windows 10, con una sola, importante distribuzione piena di nuove funzionalità ogni anno e una di minore importanza pensata per migliorare la stabilità del sistema? Microsoft non conferma né smentisce questa ipotesi, limitandosi a dire di voler provare a fare qualcosa di nuovo e verificare i risultati sull’ecosistema di Windows 10.
La speranza, come al solito, è che a Redmond la smettano una buona volta di trattare gli utenti finali come un “sottoprodotto” della politica cloud-centrica imposta da Satya Nadella, comunicando ad esempio l’arrivo di cambiamenti importanti come il cessato supporto per i backup automatici del Registro prima di rendere attive tali modifiche. E non dopo come capitato nel caso in oggetto.