Redmond entra nell’Open Invention Network, una mossa inaspettata che spazza via tutte le possibili cause legali sull’uso dei brevetti della corporation nel mondo Linux.
Con una decisione sorprendente per molti sviluppatori e protagonisti del mondo open source, Microsoft ha in questi giorni annunciato l’avvio dell’iter per entrare a far parte dell’Open Invention Network (OIN). Una decisione potenzialmente in grado di cambiare, e in modo radicale, i rapporti tra le aziende nel business del software e la posizione di Redmond nel cuore dei succitati sviluppatori.
OIN è una community dedicata a proteggere l’ecosistema di Linux dalle minacce dei brevetti proprietari, un gruppo che può contare su 2.400 diverse aziende che hanno sottoscritto un vero e proprio patto di non belligeranza accettando di concedere gratuitamente in licenza i loro brevetti ai partner.
OIN è insomma nata con l’obiettivo di rendere il kernel di Linux, molti dei progetti software basati su di esso e ampie porzioni di Android sostanzialmente “immuni” alle cause legali per violazioni di brevetto, un’evenienza decisamente comune nel mondo dell’open source e che ha sempre visto Microsoft impegnata a chiedere un bel po’ di quattrini alle aziende produttrici (inclusa Samsung) per l’uso di tecnologie informatiche fondamentali come il file system exFAT.
Abbraccia, estendi, proteggi?
Ma negli ultimi anni la situazione di mercato è cambiata in modo radicale, e la nuova gestione Nadella ha imposto a Microsoft una virata dalle politiche tradizionalmente adottate contro le tecnologie e gli standard concorrenti: ora Microsoft “ama” Linux e l’open source, e non potrebbe essere altrimenti visto che Windows 10 supporta il kernel e le distro del Pinguino in modo nativo, il cloud di Azure supporta un gran numero di tool basati su Linux e Redmond stessa ha distribuito alcuni software e piattaforme sotto licenza FOSS.
L’entrata di Microsoft in pianta stabile nella community di OIN dovrebbe dunque servire a confermare che la corporation fa sul serio, quando dice di voler considerare Linux e l’open source come un’opportunità e non più una minaccia com’era nell’epoca Ballmer. Con Microsoft, l’OIN potrà contare su un portafoglio di 60.000 brevetti forniti gratuitamente ai membri della community, ed è inutile sottolineare come ciò significhi anche la fine delle (corpose) royalty fin qui chieste da Redmond per l’uso dei suddetti brevetti.
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