Google è da tempo sotto la lente d’ingrandimento delle autorità negli USA e in Europa per la possibile, ennesima violazione delle leggi antitrust. Un nuovo report esclusivo non fa che peggiorare le cose in tal senso, evidenziando un comportamento anticompetitivo in cui sarebbero coinvolti a pieno titolo anche i vertici della corporation di Mountain View.
Stando alle fonti di The Information, infatti, all’interno di Google ci sarebbe un vero e proprio programma strutturato pensato per “spiare” in dettaglio i concorrenti. “Android Lockbox”, questo il nome del programma, coinvolgerebbe un team dedicato (“Magic Eye”) all’analisi dei dati raccolti sull’uso delle app e dei servizi di terze parti da parte degli utenti dei gadget Android.
Il team di Android Lockbox prenderebbe in considerazione statistiche quali il numero di volte in cui l’utente apre una specifica app ogni giorno, oppure il tempo medio passato sulla suddetta app. Le informazioni così raccolte verrebbero poi comunicate periodicamente al management di Google, che potrebbe quindi valutare la situazione di mercato decidendo possibili acquisizioni o iniziative concorrenti contro i rivali.
Secondo le fonti, il programma Android Lockbox sarebbe già stato utilizzato per valutare la situazione di TikTok, approntando ad esempio la nuova funzionalità “Shorts” per il mercato indiano allo scopo di allontanare l’utenza dalla app “cinese”. Inutile a dirsi, Google ha risposto alle accuse di The Information negando ogni addebito.
Non è un segreto che Google analizzi i dati sull’uso delle app di Android, sostiene la corporation, ma si tratta di un’operazione gestita tramite una API standard dell’OS mobile che risulta accessibile anche agli sviluppatori di terze parti. Mountain View dice di usare tali analisi per migliorare i consumi energetici, gli algoritmi di Google Play e altre funzionalità di Android.