Dopo avervi riportato la notizia secondo la quale Huawei ha citato in giudizio Samsung per la violazione di 12 brevetti, eccoci ora ad occuparci di un altro big player coinvolto in una citazione in giudizio nel paese asiatico: stiamo parlando di Apple, che a causa del design del suo iPhone 6, si è vista imporre lo stop alle vendite del Melafonino in seguito ad una richiesta cautelare formulata da un’azienda cinese che produce lo smartphone Android 100C.
Quest’ultima, mettendo a confronto il suo device mobile con quello prodotto dalla società di Tim Cook, ha intravvisto troppe somiglianze a livello di design, con il risultato che l’azienda cinese ha presentato un ricorso che, alla fine, il Beijing Intellectual Property Office – l’ufficio brevetti di Pechino – ha accolto. Nel frattempo, il colosso di Cupertino è già passato al contrattacco per cercare di ottenere l’annullamento della decisione.
Non è detto che, oltre ad implicare la generazione di iPhone 6, questo divieto possa poi estendersi anche al successivo Melafonino 6S, considerando come entrambi i device – secondo la tesi di 100+ – sarebbero difficilmente distinguibili dal 100C. Per Apple, l’avventura sul mercato cinese è stata contraddistinta – fino ad oggi – da una serie di difficoltà non indifferenti, innanzitutto la perdita dell’esclusiva del brand iPhone.
Nel paese asiatico, infatti, un’altra azienda – attiva nel settore della pelletteria – detiene il marchio sin dal 2007. La società di Tim Cook si è poi vista costretta a pagare 60 milioni di dollari per utilizzare il marchio iPad all’interno del mercato cinese, giacché lo stesso è proprietà di Proview. Infine, uno degli ultimi episodi che ha riguardato Cupertino, è quello del blocco delle vendite di e-Book e film attraverso iTunes Store in Cina.
I brevetti di 100+, il produttore dello smartphone Android 100C, saranno stati veramente violati da Apple? L’azienda statunitense si vedrà sbarrare la strada nella vendita dei suoi iPhone 6?