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Killed by Google - tomba

Smartphone

Google manda in pensione Google+, Goo.gl, Inbox e Pixel 2

Alfonso Maruccia | 2 Aprile 2019

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Settimana di passione per gli utenti dei prodotti Google, che in pochi giorni si ritroveranno senza più social network, URL […]

Settimana di passione per gli utenti dei prodotti Google, che in pochi giorni si ritroveranno senza più social network, URL shortener, inbox intelligente e smartphone di fascia medio-alta. Il futuro di Google è un cimitero costellato di tecno-morti.

Per un servizio come Gmail che festeggia i 15 anni di attività e non sembra a rischio di chiusura in tempi brevi, altri prodotti di Google sono inesorabilmente destinati a finire nel dimenticatoio perché la corporation non è più interessata alla loro gestione. In questi pochi giorni, ben tre proprietà di Mountain View cesseranno di esistere per gli utenti comuni. E un telefonino come Pixel 2 sparirà dal mercato una volta esaurite le scorte.

Il cimitero dei prodotti uccisi da Google si fa sempre più esteso, e a fare più rumore è certamente la chiusura definitiva di Google+: il social network abbandonato dagli utenti – ma soprattutto dalle politiche aziendali della corporation statunitense – è un colabrodo di insicurezza, e proprio oggi 2 aprile 2019 segna la data della chiusura definitiva del servizio per gli utenti consumer.

Google social

Un’altra morte annunciata (entro fine di marzo) è poi quella di Inbox by Gmail, un modo “intelligente” di gestire le e-mail in arrivo che aveva conquistato un buon numero di utenti al debutto nel 2015. Ora alcune delle funzionalità di Inbox sono diventate parte integrante della stessa Gmail – su desktop come su mobile – e dei servizi di posta elettronica della concorrenza, quindi Google non è più interessata a fornire un servizio “esclusivo” di Inbox a discapito di quanti ancora ne facciano uso.

Stesso approccio seguito per Goo.gl, servizio di “accorciamento URL” aperto con gran pompa nel 2009 e ora divenuto – secondo i parametri aziendali di Google – obsoleto. Il servizio non accetta più nuovi indirizzi da accorciare da molto tempo, e dal 30 marzo non è più disponibile per gli utenti finali. Gli URL già ridotti dovrebbero invece continuare a funzionare a tempo indefinito.

L’ultima vittima del business iper-cinetico di Mountain View è infine la serie di telefonini Pixel 2, gadget ancora popolari presso l’utenza che però non sono più disponibili sullo store ufficiale di Google. Le vendite dirette di Pixel 2 e Pixel 2 XL sono terminate il primo di aprile, gli smartphone ancora disponibili nei negozi o nelle grandi catene commerciali finiranno presto e ai clienti interessati non resterà che rivolgersi alla ben più costosa offerta dei terminali Pixel 3 – oppure dovranno passare alla concorrenza. Il tecno-cimitero di Google non ammette prigionieri.