Torniamo ad occuparci di intelligenza artificiale, dando uno sguardo a come questa risorsa tecnologica potrà in futuro rendere ancor più potenti i device mobile, che si trasformeranno in assistenti evoluti in grado di svolgere tantissimi compiti.
Prendiamo l’esempio di Siri: secondo Fast Company, le reti neurali di Apple dedicate all’assistente realizzano 11 miliardi di calcoli in un decimo di secondo, prestazioni sicuramente incredibili, in grado di ampliare le potenzialità di questa forma di intelligenza artificiale, la quale, venendo aperta all’utilizzo con app esterne, potrà sfruttare il deep learning per progredire ulteriormente.
Diamo uno sguardo a quello che può fare Siri con le foto grazie agli ultimi aggiornamenti: l’assistente, infatti, sarà in grado di effettuare una scansione delle fotografie per individuare la presenza di persone, monumenti, città o altri elementi, sfruttando gli stessi per creare degli album “intelligenti” che tengano conto di queste informazioni per dare una coerenza alle raccolte di scatti.
L’aspetto interessante, in tutto ciò, è dato dal fatto che le operazioni vengono svolte direttamente sul device, con il risultato che questi progressi dell’intelligenza artificiale sono messi al riparo da censure (come accadute a Facebook con Moments) dovute al fatto che l’uso di tecnologie presenti sul cloud vadano ad invadere la privacy (interagendo con i singoli dispositivi).
Non solo Apple (con il suo A10 Fusion) ha lavorato in direzione di un potenziamento dei processori affinché riescano ad assicurare maggiori capacità di calcolo senza incidere comunque sul consumo energetico: anche Qualcomm ed Intel, per esempio, si sono gettate in questo ambito, per mettere a disposizione dei produttori di device l’hardware necessario all’evoluzione AI.
Insomma, di fronte a questo potenziamento dell’hardware (che consente un’esperienza utente usano risorse “locali”), l’implementazione di intelligenze artificiali più potenti e lo sfruttamento del deep learning con l’integrazione a servizi e app di terzi per l’addestramento delle stesse AI, c’è da aspettarsi veramente una rivoluzione interessante sui nostri device mobile.