La scorsa settimana, vi abbiamo parlato della decisione dell’Ufficio Brevetti di Pechino di bloccare le vendite dell’iPhone 6 a causa di una presunta violazione – da parte di Cupertino – di alcuni brevetti (sul design) della società cinese produttrice dello smartphone Android 100C: ora, a distanza di un paio di giorni, il tribunale per la proprietà intellettuale, sito nella stessa Capitale cinese, ha accolto il ricorso di Apple contro questa decisione.
Tramite questa decisione, quindi, il tribunale cinese ha permesso di rimettere in vendita gli smartphone prodotti dal colosso di Cupertino nel paese cinese che, lo ricordiamo, rappresenta ad oggi – per la società guidata da Tim Cook – il secondo mercato al mondo per ordine di importanza in termini di vendite. Infatti, il paese asiatico si trova alle spalle soltanto degli Stati Uniti, risultando in questo senso un mercato chiave per Apple.
La decisione del mese di maggio dell’Ufficio Brevetti di Pechino aveva stabilito che tra iPhone 6 e 100C non ci fossero differenze sostanziali in termini di design, impedendo alla società americana di continuare a vendere i suoi telefoni in Cina. Ora, anche se i tempi per l’esame di questo appello proposto da Cupertino potrebbero essere piuttosto lunghi, per il colosso statunitense è già possibile tornare a vendere i suoi device nel paese asiatico.
Il tribunale per la proprietà intellettuale, nel pronunciarsi favorevolmente sul ricorso di Apple – accordando peraltro l’effetto sospensivo al blocco delle vendite degli iPhone 6 – ha indicato che le motivazioni addotte dall’ufficio brevetti, in prima istanza, fossero quantomeno insufficienti: la società di Tim Cook riuscirà ad ottenere quindi una vittoria piena in appello?