Il gigante finlandese della telefonia abbandona la terra d’origine e chiude ben tre stabilimenti, quasi tutti nel vecchio continente, per spostare l’assemblaggio dei nuovi telefoni a Pechino, dove già c’è un’unità produttiva e in Sud Corea. Il ridimensionamento avverrà entro la fine dell’anno e costerà il posto di lavoro a 4000 persone: 2300 in Ungheria, 700 in Messico a Reynosa e 1000 a Salo in Finlandia dove c’è il più antico stabilimento Nokia aperto nel 1979.
La decisione si è resa necessaria a seguito delle perdite subite dal gruppo nel segmento degli smartphone (-25% nelle vendite) dal 2009 fino all’anno scorso, prima di concludere l’accordo con Microsoft per lo sviluppo di nuovi smartphone con il sistema operativo Windows Phone. I Nokia Lumia 800, il primo prodotto di questa nuova generazione ad andare sul mercato vengono assemblati a Taiwan e per giunta Nokia dispone già di unità produttive nel far east asiatico: in Cina e in Vietnam dove è in costruzione un nuovo stabilimento. In tutto a oggi gli insediamenti produttivi del principale produttore mondiale di telefonini sono nove. Per quanto riguarda il personale in esubero, il gruppo finlandese ha fatto sapere che saranno impiegati in corsi di formazione della durata di un anno.