Anche quello dei processori è da tempo un campo fiorente e ricco. Lo ha dimostrato Qualcomm che per estendere il suo raggio d’azione in diversi settori, è stata disposta a esborsare una cifra piuttosto consistente per inglobare l’azienda olandese NXP Semiconductors. L’intesa di 39 miliardi di dollari e più che mai strategica, dal momento che consente a Qualcomm di non restare ancorata al semplice mondo degli smartphone e puntare ad un settore in costante crescita, che entro il 2020 potrebbe non solo farla rientrare della spesa, bensì potrebbe fruttarle addirittura 138 miliardi di dollari.
Dietro NXP, infatti, c’è la maggior parte dei chip NFC che permettono i pagamenti elettronici, ed è l’azienda produttrice del coprocessore di movimento che iPhone monta dalla versione 6. Inoltre è specializzata nel settore della sicurezza e dell’IoT, è ha una buona presenza nei sistemi di infotainment più conosciuti del mercato automotive.
Qualcomm, dunque, non è rimasta alla finestra ad assistere al probabile declino del mercato mobile, ma si è mossa in anticipo, mettendo a segno l’accordo con NXP che dovrebbe completarsi entro la fine del 2017.