Il colosso asiatico annuncia l’avvio dei lavori “concettuali” sullo sviluppo della telefonia di prossima generazione, un paradigma tecnologico ancora futuribile in attesa della concretizzazione delle promesse del 5G.
I rappresentati del governo cinese hanno confermato di aver già avviato i lavori di sviluppo delle reti cellulari 6G, tecnologia presumibilmente destinata a sfondare il muro del Terabit nei trasferimenti di dati digitali. Ma solo entro il 2030, anno previsto per il lancio commerciale della nuova generazione di super-gadget mobile.
Ad annunciare l’avvio dei lavori sul 6G è stato Su Xin, responsabile del gruppo di lavoro IMT-2020 (vale a dire lo standard 5G) presso il Ministero dell’Industria e della tecnologia dell’informazione di Pechino. Al momento gli esperti stanno lavorando alla teoria, ha spiegato Xin, mentre nel 2020 si passerebbe alla fase di ricerca&sviluppo.
La proposta di connettività next-gen proveniente dalla Cina è piuttosto ambiziosa, visto che si parla di una velocità di connessione 10 volte superiore a quanto possibile sulle reti 5G – dai 10 Gigabit massimi teorici fino alla bellezza di 1Tbps. Un terabyte di informazioni trasmesso via etere, da un “semplice” smartphone all’altro e non solo.
L’esperto cinese parla altresì di un sistema in grado di garantire piena copertura di “terra e spazio”, un network iper-veloce per la trasmissione ubiqua delle informazioni grazie all’impiego di una nuova infrastruttura satellitare – evidentemente ancora tutta da definire – per il broadcasting del segnale mobile.
In attesa di toccare con mano l’effetto concreto delle promesse in arrivo da Pechino sul 6G, in Italia e nel resto del mondo si attende ancora il lancio in grande stile della “semplice” telefonia a 5G: il debutto della rete di nuova generazione dovrebbe avvenire entro il 2019.