Samsung ha annunciato che, in futuro, si occuperà di vendere i suoi smartphone, preoccupandosi di rigenerarli attraverso un’attenta revisione che permetta appunto di riproporre questi device mobili ad altri clienti interessati ad utilizzarli, sia nel caso in cui siano stati resi da clienti sia che provengano dai negozi in cui sono stati usati come modelli da esposizione per il pubblico.
A questo proposito, Forbes si è soffermato sulla vicenda cercando di offrire una spiegazione alla scelta particolare compiuta dall’azienda sudcoreana, sottolineando come la stessa cerchi in questo modo di ridurre il livello dei costi e garantirsi dei margini di profitto che superino il 10 percento, in particolare focalizzandosi su questa operazione all’interno di mercati come quelli degli Stati Uniti o della Corea.
Samsung rivenderà questi device ricondizionati a un livello di prezzo meno elevato rispetto ai device mobile nuovi, proponendo comunque quegli smartphone che siano stati resi dagli utenti dei gestori telefonici che, al termine del contratto di un anno, abbiano deciso di rendere gli apparecchi: tuttavia, al momento, non è chiaro quali siano i paesi interessati dall’operazione né, tantomeno, è dato sapere quali sconti applicherà l’azienda.
Non tutti le nazioni, comunque, potrebbero essere prese in considerazione per questa operazione commerciale, considerando come per esempio l’India abbia già messo le mani avanti con Apple, impedendole di rivendere gli iPhone ricondizionati nel Paese.
Forbes, però, sottolinea come l’operazione potrebbe essere strategica per permettere a Samsung di competere ad armi pari sui mercati in cui le aziende cinesi offrono device paragonabili per performance, ma a prezzi meno onerosi rispetto al colosso asiatico.