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Wearable

Samsung Gear S3: lo smartwatch di riferimento

Giorgio Panzeri | 7 Febbraio 2017

Continua lo sviluppo degli orologi intelligenti di Samsung. Recentemente ha presentato i Gear S3, nelle versioni Classic e Frontier, la […]

Continua lo sviluppo degli orologi intelligenti di Samsung. Recentemente ha presentato i Gear S3, nelle versioni Classic e Frontier, la prima più elegante la seconda più sportiva. Stesso prezzo di listino per entrambe le versioni: 429 euro (su Amazon è già  possibile trovarli a 399 euro). A breve, ma non si sa se anche in Italia, sarà  disponibile anche un modello con e-Sim che permetterà  di gestire traffico dati e voce direttamente dall’orologio senza bisogno della connessione al cellulare. Rispetto al Gear S2 il nuovo S3 è più grande e leggermente più pesante e sembra pensato più per un pubblico maschile con un polso non troppo piccolo. Ma le novità  rispetto al vecchio S2 sono tante.

Ci è arrivato il Gerar S3 Classic per la prova. Cominciamo con le caratteristiche essenziali del prodotto. Il display e da 1,3 pollici (1,2 pollici nell’S2) ma la risoluzione rimane quella dell’S2 di 360×360 punti. Il vetro del display è Gorilla Glass 3 e quindi resistente a urti e abrasioni. La Cpu è un Exynos 7270 Dual Core da 1 GHz mentre la Ram passa dai 512 MByte dell’S2 a 768 MByte. Sono disponibili 4 GByte di spazio per archiviare le app e la musica da sentire senza smartphone (1,9 GByte realmente liberi). Ricca la famiglia di sensori che, oltre ai classici accelerometro, giroscopio, cardiofrequenzimetro e sensore di luminosità  ambientale, si arricchisce del barometro e del modulo Gps/Glonass. Per le connessioni sono disponibili il Bluetooth 4.2, il Wireless B/G/N e lo Nfc (usabile per i pagamenti con Samsung Pay). Grazie alle dimensioni più abbondanti rispetto all’S2 la batteria passa da 250 mAh a 380 mAh, ed è in grado di garantire (secondo Samsung) quattro giorni di autonomia. Il prodotto è certificato IP68 (fino a 1,5 metri sott’acqua per 30 minuti) ma non può essere usato nuotando o facendo immersioni. Infine il peso è passato dai 42 grammi dell’S2 ai 57 grammi del Classic e ai 62 del Frontier.

Flessibilità  d’uso

Una caratteristica distintiva del Gear S3 che mi ha colpito molto favorevolmente è la presenza di una ghiera che può essere usata in alternativa allo schermo touch (migliore di quella presente sul Gear S2). Girandola in senso orario si accede ai vari widget (di default sono già  presenti il calendario, le previsioni del tempo, le calorie bruciate durante l’attività  fisica, i passi fatti, l’altimetro barometro, il cardiofrequenzimetro e il widget per avviare le attività  sportive) mentre girando la ghiera in senso antiorario si visualizzano le notifiche. È stata pensata per l’uso con i guanti ma la trovo più funzionale dei vari swipe sullo schermo: è un movimento più naturale perché stiamo parlando di un orologio. Rispetto all’S2 la ghiera può essere usata anche per accettare una telefonata o per silenziare la sveglia.

Ho letto molte critiche sulla maggior dimensione rispetto all’elegante S2 ma personalmente ritengo che il prodotto sia bellissimo e comodo da indossare anche se potrebbe non essere adatto a chi ha un polso molto piccolo. Inoltre, se confrontato con orologi sportivi come i Garmin Fenix 3 o Suunto, risulta un po’ più piccolo e leggero dei concorrenti. Infine non bisogna dimenticare che l’incremento di dimensioni ha permesso l’aggiunta dei nuovi sensori e di una batteria maggiorata che garantisce una miglior autonomia.

Il Gear S3 ha microfono e altoparlanti integrati, ed è quindi utilizzabile anche per fare e ricevere direttamente le telefonate senza accedere allo smartphone. E’ una funzione che uso spesso anche con l’Apple Watch soprattutto mentre guido perché mi permette di rispondere al telefono usando l’orologio come un vivavoce e di parlare senza dover staccare la mani dal volante. Rispetto all’Apple Watch l’audio è più potente e si riesce a sentire anche in ambienti abbastanza rumorosi. Il microfono produce un audio meno metallico di quello dallo smartwatch della mela morsicata. Oltre all’uso in auto ho fatto poche prove in ambienti affollati. Da un lato perché mi vergogno un po’ a rispondere parlando all’orologio come Dick Tracy, dall’altro perché il suono prodotto dagli altoparlanti può essere sentito da tutti e quindi addio alla privacy.

Il sistema operativo è, come da tradizione Samsung, Tizen (versione 2.3.2.1) e non Android Wear. Ci sono molti pro e contro rispetto a questa scelta. Per ora molti più pro che contro, perché sino all’uscita della nuova versione di Android Wear il sistema operativo di Google è limitato e non sempre funziona bene. Inoltre, Tizen è compatibile sia con gli smartphone Android sia con l’ecosistema iOs e quindi con gli iPhone ed è una valida alternativa per chi non apprezza la forma dell’Apple Watch e vorrebbe un orologio tondo e non rettangolare. Anche Google ha proposto l’app Android Wear per iOs, ma dire che è limitata è fargli un complimento. Il limite di Tizen, invece, sta nel numero di app disponibili da installare sull’orologio: sono meno di quelle per gli orologi Android Wear o di quelle sfruttabili con l’Apple Watch. Molto dipende da cosa si vuole fare con lo smartwatch.

Personalmente le app che utilizzo sono tutte disponibili sullo store Tizen. Ma non sono le app il mio desiderio primario: voglio che l’orologio sia bello da indossare, mi presenti in tempo reale e in modo ben leggibile le notifiche che ritengo importanti, che vibri quando mi arriva una telefonata (preferisco tenere lo smartphone muto) e che valuti bene le mie attività  fisiche. Reputo più importante la presenza del Gps che la possibilità  di installare un gioco che non userò mai sia per la ridotta dimensione dello schermo sia per la complessiva poca fruibilità  dei comandi.

Impressioni d’uso

Tizen è semplice e intuitivo da usare. Ho provato il Gear S3 sia con un telefono Android sia con un iPhone. In entrambi i casi le informazioni sull’attività  fisica vengono archiviate nel cloud S Health di Samsung ma non vengono condivise con le app dedicate alla salute di Google o di Apple. Samsung ha lavorato molto bene all’app per iOs, che non è limitata come quella sviluppata da Google per gli orologi Android Wear. Grazie a Tizen su iOs sono disponibili quasi tutte le funzioni attive con Android. Si ricevono le notifiche, si può rispondere a una chiamata dall’orologio, si possono installare le applicazioni dallo store Tizen (solo quelle gratuite). Una limitazione è l’impossibilità  di rispondere alle notifiche direttamente dallo smartwatch (personalmente è una funzione che non uso perché la tastiera T9 e i tasti sull’orologio veramente piccoli rendono la digitazione lentissima). L’app per iOS ha ancora qualche piccolo problema di gioventù, per esempio ogni tanto (molto raramente ma può accadere) perde la connessione Bluetooth. La strada però è ben tracciata.

Per quanto riguarda il tracciamento delle attività  fisiche il Gear S3 ha un solo limite: pur essendo certificato IP68 non può essere usato per monitorare il nuoto (Samsung ne sconsiglia l’uso). Per il resto sono già  previste diverse attività  sia indoor (senza l’uso del Gps) sia outdoor (con l’uso del Gps), come corsa, escursionismo, bicicletta, vogatore, yoga. Durante il tracciamento dell’attività  viene attivato anche il rilevamento in continuo del battito cardiaco. Oltre alle attività  sportive, il Gear S3 funge anche da classico activity tracker e monitora in continuo i passi fatti durante il giorno, le calorie bruciate e le ore di sonno.
Ho messo a confronto i dati forniti dal Gear S3 con il Misfit Ray. Il Ray è preciso anche se un po’ scarso nelle valutazioni dei passi.

Il Gear S3 fornisce dati simili a quelli dell’Apple Watch, quindi un po’ più abbondanti della realtà . Tracciando invece le attività  con il Gps i risultati sono precisi. Ottima la rilevazione delle fasi del sonno.

Non ho trovato precisissimo il rilevamento del battito cardiaco, influenzato dal cinturino di serie che non permette di stringere adeguatamente l’orologio al polso. Durante gli allenamenti più intensi, per esempio durante la corsa, l’orologio si muove e il cardiofrequenzimetro fornisce informazioni non corrette. A ciò si può ovviare acquistando un cinturino diverso, anche non Samsung visto che l’orologio è compatibile con tutti i cinturini da 22 millimetri.

Un’ultima osservazione sull’autonomia: molto buona per il tipo di oggetto e per il tipo di schermo che usa. Con il mio utilizzo, mantenendo lo schermo che si accende con il movimento del polso e non sempre attivo, visualizzando diverse notifiche (Sms, WhatsApp, varie mail e allarmi di sistema), usando una mezzoretta al giorno il tracciamento con il Gps e rispondendo a qualche chiamata direttamente dall’orologio, sono arrivato a un uso medio di due giorni e mezzo prima di dover ricaricare.