Il braccio di ferro tra la Russia e gli Stati Uniti continua anche al di fuori degli abituali scenari internazionali, questa volta spostandosi in ambito tecnologico, con la città di Mosca che ha deciso di abbandonare l’uso di Outlook e di Microsoft Exchange Server, sostituendo questi servizi dell’azienda di Redmond con soluzioni proposte dall’azienda russa Rostelecom.
La scelta di privilegiare software e servizi russi non si limiterà a queste due soluzioni di Redmond, giacché la capitale russa ha fatto sapere che tutti i prodotti Microsoft saranno rimpiazzati da soluzioni tecnlogiche russe, su un parco macchine che supera al momento i 6.000 computer, tutti a disposizione dei dipendenti pubblici della città di Mosca.
In seguito, secondo quanto hanno fatto sapere dalla Russia, questa scelta andrà a toccare la bellezza di altri 600’000 computer e server, considerando come lo stesso German Klimenko – Internet Czar – ha sottolineato come i prodotti Microsoft scompariranno da tutti i computer governativi, i quali verranno equipaggiati con una variante di Linux sviluppata in Russia.
A Mosca, per esempio, i sistemi di videosorveglianza (Cisco) sono stati sostituiti con software alternativi, come del resto, i database di Oracle sono stati abbandonati in favore di PostgreSQL. Entro il prossimo anno, secondo i piani del governo russo, tutte le amministrazioni pubbliche del paese dovranno dotarsi unicamente di software realizzati all’interno del paese.