La fondazione del panda rosso interveniente sugli ultimi sviluppi in fatto di layout engine e browser Web, saluta EdgeHTML e avverte: Google ha il monopolio del Web, e un monopolio sul Web è negativo per il futuro della Rete.
Come prevedibile, la decisione di Microsoft di adottare il progetto Chromium come “cuore” (e cervello) del browser Edge ha provocato molte reazioni tra i concorrenti. Se Google ha accolto con favore la notizia, Mozilla ha reagito in maniera diametralmente opposta: la corporation statunitense parla di un nuovo monopolio sul Web, un controllo ancora più stringente di Mountain View sulle vite digitali degli utenti capace di danneggiare l’intera Internet.
Stando a quanto sostiene il CEO di Mozilla Chris Beard, infatti, Microsoft ha “ufficialmente mollato” la promessa di una Rete come piattaforma indipendente e condivisa da tutti: adottando gli engine del progetto Chromium, dice ancora Beard, Redmond ha garantito a Google un controllo ancora più stringente su tutto quello che succede on-line.
Non si tratta di una questione melodrammatica né di un problema di lana caprina: Mozilla sottolinea l’importanza fondamentale dei layout engine come Chromium, una tecnologia praticamente imposta da Google al mondo intero prima grazie a Chrome – il browser proprietario derivato da Chromium – e poi con il contributo dei browser “alternativi” basati sull’engine come Opera e Vivaldi.
Il monopolio di Chromium
Tramite Chromium, sostiene Mozilla, Google potrà di fatto gestire in regime di monopolio quello che gli utenti fanno on-line, come gli sviluppatori dovranno creare i siti Web, le comunicazioni, il controllo sullo scambio delle informazioni – con tanto di accesso privilegiato ai dati personali – e tutto quanto. Una singola corporation che controlla un’infrastruttura telematica fondamentale come il Web è una cosa “terribile”, dice Beard, ed è per questa ragione che Mozilla esiste.
La fondazione del Panda Rosso dice di voler continuare a fare concorrenza alla corazzata Borg di Google con Firefox e il suo layout engine indipendente (Gecko), una concorrenza che a dire di Beard non nasce dalla necessità di fare “buoni affari” quanto piuttosto da quella di preservare la buona salute di Internet derivante dalla possibilità di scelta fra browser alternativi.
Nel rispetto di quest’ottica, per meglio competere con lo strapotere di Google e l’onnipresenza della tecnologia di Chromium, Mozilla è già attivamente al lavoro sullo sviluppo di una versione di Firefox nativa per CPU SoC ARM64. Una piattaforma su cui presto girerà Windows 10 e che è ovviamente già entrata nel mirino del borg degli engine Web.