Gli abbonati al servizio sono in diminuzione, il catalogo digitale è contenutisticamente mediocre in confronto ai DVD e Netflix corre ai ripari evocando i talismani animati dell’Estremo Oriente: dal prossimo mese di febbraio 2020, il catalogo dei contenuti in streaming su Netflix si arricchirà di (quasi) tutte le produzioni targate Studio Ghibli.
La novità riguarda 21 film animati e i diritti di trasmissione globali a esclusione di Nord America e Giappone (dove c’è già WarnerMedia con il servizio HBO Max), ha annunciato ufficialmente Netflix, e permetterà agli spettatori di Asia del Pacifico, Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina di accedere ai classici dell’animazione giapponese e mondiale con doppiaggi in 20 lingue (italiano incluso, presumibilmente) e sottotitoli in 28.
L’annuncio di Netflix parla di un arrivo a scaglioni: il primo febbraio verranno resi disponibili Laputa – Castello nel cielo, Il mio vicino Totoro, Kiki – Consegne a domicilio, Pioggia di ricordi, Porco Rosso, Si sente il mare, I racconti di Terramare; entro il primo aprile arriverà il resto del catalogo a esclusione di Una tomba per le lucciole, produzione per cui Studio Ghibli non possiede i diritti di distribuzione.
L’arrivo dei titoli dello Studio Ghibli rappresenta un colpo non indifferente per Netflix, visto l’amore costantemente rivolto dai fan per il lavoro della squadra fondata da Isao Takahata e Hayao Miyazaki. Ma il connubio Netflix+Studio Ghibli segna un passo importante anche per lo studio nipponico, che in passato era notoriamente molto restio a trasportare in digitale le proprie produzioni.