Instagram e Threads in tilt: al bando la parola “cracker”
Negli ultimi giorni, i sistemi di moderazione automatica di Instagram e Threads, entrambi di proprietà di Meta, sono stati al centro di un’ondata di segnalazioni da parte degli utenti. Numerosi post e account sono stati eliminati o limitati senza apparente motivo, generando confusione e frustrazione. Il CEO Adam Mosseri ha riconosciuto il problema e ha assicurato che l’azienda sta lavorando per risolvere la situazione, ma nel frattempo i disagi per gli utenti continuano.
Tra gli episodi più segnalati c’è la misteriosa presa di posizione degli algoritmi di Meta contro la parola “cracker“, termine che negli USA può essere usato in modo dispregiativo per indicare una persona di bassa estrazione sociale. Tuttavia, molti utenti stavano semplicemente parlando del comune snack salato e si sono visti i propri post eliminati o contrassegnati come inappropriati. Il fenomeno ha preso il nome di “crackergate” su Threads, evidenziando l’assurdità di una moderazione troppo rigida e poco contestualizzata.
Anche post relativi a notizie innocue o informative sono stati colpiti. Per esempio, aggiornamenti sull’uragano Milton che ha colpito la Florida sono stati ingiustamente limitati in visibilità. Altri utenti hanno raccontato come semplici discussioni su temi politici siano state soggette a “fact checking” automatico da parte di Meta.
Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda gli errori nel sistema di verifica dell’età. Diversi utenti si sono visti cancellare l’account perché identificati erroneamente come minori di 13 anni, l’età minima richiesta per accedere alle piattaforme. Perfino dopo aver fornito un documento d’identità, Meta ha tardato a correggere questi errori, creando ulteriore frustrazione tra gli utenti.
Meta ha annunciato l’apertura di un’indagine interna per risolvere i numerosi falsi positivi, ma gli utenti attendono ancora una soluzione concreta.