La criptomoneta per antonomasia entra in un nuovo periodo di instabilità finanziaria, un risultato forse dovuto al problematico destino di Bitcoin Cash che scatena l’incertezza sull’intero mercato.
Dopo essere state ufficialmente classificate come una bolla speculativa peggiore di quella delle Dot-Com scoppiata nel 2000, il Bitcoin e le altre criptomonete stanno in questi giorni sperimentando un nuovo periodo di volatilità: il valore del Bitcoin crolla e sfonda il muro dei $6.000, portandosi dietro il resto delle monete virtuali oggi in circolazione.
Il crollo al di sotto dei $6.000 è stato registrato ieri, con un picco negativo inferiore ai 5.400 dollari; il risultato rappresenta un nuovo record negativo per Bitcoin, criptomoneta che un anno fa (a dicembre 2017) aveva quasi raggiunto il valore di 20.000 dollari per singolo BTC. Crollato Bitcoin, anche le altre monete virtuali hanno incassato svalutazioni pesanti con il -13% di Ethereum e il -15% di Ripple XRP.
A cosa è dovuta la perdita di valore di BTC & compagnia? Un’ipotesi prende in esame la recente vendita di stock tecnologici (inclusi quelli di Apple), mentre altrove si parla dei possibili effetti della separazione della community di Bitcoin Cash: questo “hard fork” di Bitcoin è nato a sua volta da una scissione dei sostenitori di Bitcoin, e ora si prepara a subire l’ennesima divisione con due implementazioni e due blockchain incompatibili tra di loro (Bitcoin ABC e Bitcoin SV). Un gioco di potere che ha fatto scendere il valore di Bitcoin Cash del -18% in contemporanea al crollo del Bitcoin “liscio”.
In appena 24 ore, l’intero mercato ha bruciato un valore di capitalizzazione pari a 15 miliardi di dollari; dall’inizio dell’anno a oggi, il mercato delle criptomonete è crollato di un impressionante -70%. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane occorrerà valutare l’evolversi della situazione, per verificare se il nuovo crollo rappresenta un evento estemporaneo o segna l’avvio di un nuovo periodo di instabilità per il business delle criptomonete.
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