L’interfaccia Tap’n Tap utilizza un desktop proprietario diviso in tre zone principali, dove possono essere trascinate le applicazioni più usate. In basso c’è una barra per le app, anche questa personalizzabile. Toccando un apposito pulsante si scopre il menu completo delle applicazioni, mentre scorrendo il dito verso destra si accede a un ambiente più classico, basato su icone piccole. Una soluzione efficace, semplice da usare per chi è alle prime armi ma che non limita troppo gli utenti più avanzati, che possono accedere alle funzionalità di Android nella loro interezza.
L’interfaccia Tap’n Tap: tre aree per altrettante applicazioni, in basso una barra con alcune icone a portata di mano.
L’utilizzo dell’interfaccia Tap’n Tap è abbastanza agevole, la velocità operativa è buona e le applicazioni vengono lanciate velocemente. Il merito è chiaramente del processore dual core, benché la versione 2.2 di Android non preveda ottimizzazioni per questo tipo di Cpu.
Il limiti riscontrati sono di due tipi. Per quanto riguarda l’hardware in sé, l’OliPad non è il massimo per la lettura dei documenti in verticale, a causa del fattore di forma del display. In questa modalità la larghezza è insufficiente e le pagine Web e i libri non rendono come dovrebbero. Utilizzandolo in orizzontale, ci si scontra con la limitata risoluzione in altezza, pari a 600 punti; è lo stesso limite che c’è sui display da netbook quando sono alle prese con pagine Web particolarmente ricche di contenuti e di pubblicità . L’angolo di visione del display è sufficiente se tenuto in modalità orizzontale, ma scarso quando utilizzato in verticale.
Ci sono poi i limiti del sistema operativo versione 2.2, che nasce per i telefoni e di cui Google tende a sconsigliarne l’uso sui tablet, soprattutto oltre i 7 pollici. Non è infatti disponibile l’Android Marketplace standard; al suo posto c’è l’App Shop SlideMe che contiene una selezione di software compatibile. Al momento in cui scriviamo sono disponibili circa 7.200 titoli, un numero non indifferente ma lontano da quello del marketplace standard.
La scelta di Olivetti ha senso: uscire subito sul mercato con un prodotto sfruttabile e completo. Orientarsi su Android 3.0, ottimizzato proprio per i tablet, avrebbe voluto dire ritardare di alcuni mesi la messa in commercio. È bene chiedersi però se vale la pena comprare un dispositivo che rischia di diventare obsoleto a breve; il discorso naturalmente va fatto con qualsiasi altro tablet dotato di Android 2.2. Olivetti ha già in programma una seconda versione dell’OliPad, con fattore di forma diverso e sistema operativo Android 3.0, atteso per la seconda metà dell’anno.
Nella foto si nota la docking station opzionale.
La strada più semplice per acquistare l’OliPad è recarsi in uno dei punti vendita Tim. Il prezzo del tablet è di 399 Euro. Quindi possono essere sottoscritti tre tipi di piani ricaricabili.
Il primo prevede navigazione senza limiti a 10 euro/mese per i primi 3 mesi (poi 24 euro), con un tetto di 10 Gbyte al mese dopo i quali la velocità di navigazione si riduce a 64 Kbps. La seconda offerta ha un tetto di 5 Gbyte al mese (10 euro/mese per sei mesi, poi 19 euro) e la terza 1 Gbyte al mese (5 euro/mese per 6 mesi, poi 9 Euro).
Nel caso delle ultime due offerte, superato il traffico mensile a disposizione vengono conteggiati 50 cent per ogni Mbyte.
Per quanto riguarda gli abbonamenti sono disponibili due soluzioni. La prima prevede 5 Gbyte mensili di traffico e il tablet a costo zero pagando 24 euro al mese. La seconda offerta, più economica, prevede 1 Gbyte di traffico mensile per 19 euro/mese; entrambi i contratti hanno una durata di 30 mesi.