Parrot vede un “back to school” anche all’insegna del divertimento e lancia – è proprio il caso di dirlo – due nuovi minidroni: Mambo e Swing. Si tratta di due droni volanti ultraleggeri e veloci (per entrambi la velocità massima dichiarata è di 30 km/h) ma facili da guidare, adatti anche per essere la prima esperienza di guida. Oggi, nel corso dell’evento Parrot di presentazione, abbiamo avuto modo di “pilotarli” e di provarli sul campo. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche e le peculiarità di questi nuovi minidroni e le nostre prime impressioni.
Mambo
“Grande” 18 x 18 cm per un peso di appena 63 grammi (senza accessori), Mambo è un drone “multifunzione”, in cui il pilotaggio è solo parte del divertimento. Mambo nasce infatti per essere personalizzato con diversi accessori, ognuno che aggiunge una funzione specifica. Già inclusi, nella confezione del Mambo, trovate due accessori, il Cannon e il Grabber. Il primo è un piccolo cannoncino, con cui è possibile “sparare” piccoli pallini di plastica (sono gli stessi “proiettili” utilizzati nelle armi della softair). Il Cannon ha un caricatore a 6 colpi, mentre la sua gittata massima è di 2 metri. Abbiamo avuto modo di provarlo e possiamo rassicurare i genitori più apprensivi che la “potenza” di questo cannone è davvero minima: è praticamente impossibile ferire accidentalmente qualcuno, anche colpendolo a brevissima distanza. Il Grabber è invece una specie di pinza, con cui è possibile afferrare e spostare piccoli oggetti (il peso massimo trasportabile è di 4 grammi). Infine è già stato annunciato, ma sarà disponibile come accessorio opzionale, il modulo Illuminator, costituito da un paio di led bianchi con cui mandare segnali luminosi o essere guidati nelle missioni in notturna.
Come altri minidroni, anche il Mambo può eseguire flip in automatico; basta la sola pressione di un tasto per vederlo volteggiare avanti, indietro o lateralmente. Segnaliamo inoltre, per facilitare la fase di decollo, la comoda funzione “lancia e decolla”: basta tenerlo in mano (a rotori spenti) e lanciarlo dolcemente in aria. E il Mambo automaticamente attiva i 4 rotori e si stabilizza in volo.
Sia il Mambo che lo Swing (nonostante le loro dimensioni lillipuziane) integrano numerosi sensori per la stabilità in volo: è presente un accelerometro e un giroscopio a 3 assi per misurare l’inclinazione, oltre a un sensore a ultrasuoni per rilevare l’altezza di volo (è utile fino a 4 metri di quota, ad altezze superiori il Mambo e lo Swing sfruttano un sensore barometrico). Inoltre, in entrambi i minidroni, è presente una fotocamera inferiore, utilizzata principalmente per far rimanere “fermo” in volo il drone, senza nessun movimento di deriva. Per far ciò il sistema cattura una foto ogni 16 millisecondi e la confronta con la precedente: in questo modo capisce se ci sono movimenti laterali indesiderati (e in tal caso sa come correggerli). Questa fotocamera può anche essere utilizzata per catturare vere e proprio foto, anche se dobbiamo sottolineare che sono immagini a risoluzione Vga (ovvero 640 x 480 pixel). Per quanto riguarda il prezzo, il Parrot Mambo, con in dotazione i moduli Cannon e Grabber, è in vendita a 119,90 euro.
Swing
La forma (e anche il nome) richiamano alla memoria gli X-Wing, i famosi caccia di Guerre Stellari. Ed è un confronto inevitabile, visto il design caratterizzato dalle due ali disposte a X. Ma la peculiarità dello Swing è che è un drone “convertibile”, che può passare dalla modalità “quadricottero” a quella “aeroplano” direttamente in volo. In realtà lo Swing ha 4 modalità di volo, in cui si passa da verticale a orizzontale, con 4 inclinazioni crescenti. La velocità massima si raggiunge in modalità orizzontale, mentre decollo/atterraggio si eseguono solo in verticale. Le dimensioni, viste anche le due ali, sono decisamente superiori al Mambo (32,5 x 12,6 cm) ma il peso è solo di poco superiore (73 grammi). Come abbiamo già accennato, anche lo Swing dispone di tutte le soluzioni (già descritte Mambo) per la stabilità di volo. Lo Swing è più costoso (139,90 euro), ma in questo caso si ha già in dotazione il Flypad.
Flypad
Segnaliamo infine che Parrot ha introdotto anche un utilissimo accessorio, il Flypad. Si tratta di un controller dedicato, dalla forma molto simile a un gamepad, che non solo consente di aumentare la portata del telecomando fino a 60 m (anche se, viste le dimensioni dei minidroni, si tratta di un limite più teorico che pratico), ma anche di gestirli senza la necessità di utilizzare uno smartphone o tablet. In pratica si realizza una soluzione stand alone.
Il nuovo Flypad, oltre essere compatibile con i nuovi droni, è retrocompatibile con le famiglie Airborne Cargo, Airborne Night, Hydrofoil e Rolling Spider. Il costo del Flypad è di 39,90 euro e fa già parte della dotazione dello Swing.
Prime impressioni
Come accennato in apertura, abbiamo potuto provare sul campo sia il Mambo che lo Swing; il nostro giudizio è che siano minidroni per massimo divertimento. Ovviamente si tratta di soluzioni tutt’altro che hi-end, ma che possono regalare forti emozioni anche indoor. La loro reattività , con tutti i parametri impostati al massimo, è notevole e richiede un po’ di pratica. Diversamente, abbassando la reattività , si tratta di due droni che possono essere messi tranquillamente in mano anche a chi non ha nessuna esperienza di guida. Le piccole dimensioni delle pale (e il loro peso ultralight) mette al riparo da danni verso persone (un po’ meno verso eventuali soprammobili di casa). Anche se Parrot ha rinnovato l’app (FreeFlight Mini, disponibile per Android e iOS) il vero plus è il Flypad, di cui consigliamo caldamente l’acquisto se avete un minidrone compatibile.