Pubblicata come al solito la colonna infame delle peggiori password più usate dagli utenti. Password inutili e pericolose che continuano a godere di un livello di popolarità imbarazzante.
Per il nono anno consecutivo, SplashData ha pubblicato la sua lista delle peggiori password impiegate dagli utenti e finite on-line tramite leak e brecce di sicurezza assortite. Anche nel 2019 la colonna infame delle password inutili, insicure ed estremamente pericolose include il peggio del peggio delle peggiori parole d’accesso mai create, sebbene la situazione sia leggermente migliorata rispetto al passato.
Specializzata – come prevedibile – nel business della gestione delle password, SplashData ha analizzato più di 5 milioni di password compromesse e oramai divenute di pubblico dominio per stilare la sua classifica delle peggiori password impiegate dagli utenti nel 2019.
La colonna infame delle password del 2019 incorona come al solito “123456” come la peggiore e più popolare parola d’accesso utilizzata dagli utenti, seguita dall’altrettanto imbarazzante “123456789” (in salita di una posizione), l’immortale “qwerty” (+6 posizioni), la ridicola “password” (-2) e altri orrori assortiti a seguire.
Quest’anno lo scenario delle peggiori password dell’universo ha poi sperimentato qualche interessante new entry come “dragon” (in 23esima posizione), forse in omaggio alla conclusione dell’epica saga fantasy de Il Trono di Spade, mentre “donald” è uscita dalle prime 25 posizioni. La lista delle peggiori password del 2019 include le seguenti mostruosità capaci di far venire gli incubi a qualsiasi admin:
- 1 – 123456
- 2 – 123456789
- 3 – qwerty
- 4 – password
- 5 – 1234567
- 6 – 12345678
- 7 – 12345
- 8 – iloveyou
- 9 – 111111
- 10 – 123123
- 11 – abc123
- 12 – qwerty123
- 13 – 1q2w3e4r
- 14 – admin
- 15 – qwertyuiop
- 16 – 654321
- 17 – 555555
- 18 – lovely
- 19 – 7777777
- 20 – welcome
- 21 – 888888
- 22 – princess
- 23 – dragon
- 24 – password1
- 25 – 123qwe
A salvare parzialmente una situazione piuttosto sconfortante, dalle stime di SplashData emerge il leggero miglioramento delle abitudini informatiche nel corso degli anni: gli utenti stanno lentamente adottando password più sicure e complesse, anche se la pessima consuetudine di impiegare semplici pattern alfanumerici – una banalità assoluta da compromettere per hacker e cyber-criminali – risulta ancora troppo popolare.