La storia dei Capsule Monsters, prima dei Pokémon
Il 2021 ha segnato il venticinquesimo anniversario dalla creazione dei Pokémon. Questo franchise negli anni ha conquistato il mondo intero, tra videogiochi, anime, gadget, film e carte. Ma forse non tutti sanno che all’inizio i mostri tascabili non si chiamavano così, ma il loro nome era Capsule Monsters. Ecco tutta la storia.
Nei primi anni Novanta, un programmatore di videogiochi, vedendo che due Game Boy che potevano, grazie a un cavo, scambiarsi informazioni ebbe un’idea. Come spiega il libro Pikachu’s Global Adventure, Satoshi Tajiri pensò infatti di unire la sua passione per gli insetti alle sue doti tecnologiche, e così nacquero i Pokémon.
Tajiri amava il concept dietro il Game Link grazie al quale i Game Boy si scambiavano dati, come se dei veri esseri viventi si muovessero al suo interno. Così iniziò a creare un gioco in cui l’obiettivo principale era catturare dei piccoli mostri tascabili. Il loro primo nome fu quindi Capsule Monsters, abbreviato poi in CapuMon e Kapumon.
Il nome Capsule Monsters è ispirato ai gashapon giapponesi, ovvero le macchinette dove si inseriscono monete per ottenere gadget casuali. Sembra però che Tajiri ebbe problemi di marchio con questo nome, e per questo lo adattò in CapuMon e poi in Pocket Monsters. Si passò in definitiva a Pokémon, come crasi e abbreviazione di Pocket Monsters.
Il progetto Capsule Monsters era partito dal concept art della lotta tra Nidorino e Gengar, ma anche Lapras, Rhydon e Slowbro erano già stati disegnati ai tempi di questo nome. Non avevano un design del tutto completo, ma erano piuttosto animali generici, come draghi o scimmie.
Pare che il gameplay di Capsule Monsters non consistesse nel catturare animali come come nei giochi Pokémon. Infatti l’allenatore aveva una statistica denominata Carisma, e l’obiettivo era quella di aumentarla. Solo così i mostriciattoli si sarebbero uniti alla sua squadra. Gli Allenatori inoltre potevano partecipare nelle lotte di persona, scontrandosi e usando fruste. Anche il Centro Pokémon, non sarebbe dovuto esistere, perché il posto per curare i Pokémon era un hotel. Altre concept art mostrano allenatori che comprano Pokémon in un negozio di animali.
Con Game Freak coinvolta nel progetto, Tajiri si recò negli uffici di Nintendo, che produceva i Game Boy, e propose il suo gioco. Nonostante la prima indecisione, l’azienda diede una possibilità ai suoi Pokémon, e da qui tutto incominciò.
Oggi i fan dei Pokémon si stanno divertendo con il nuovo titolo uscito su Nintendo Switch, Pokémon Leggende Arceus.