La fondazione no-profit Mozilla ha pubblicato per la prima volta il suo Internet Health Report, un documento di 53 pagine, liberamente scaricabile dal sito dedicato, nel quale viene analizzato lo stato di salute della rete in questo momento. Se da un lato i sempre più bassi costi di accesso alla Rete, e la diffusione di smartphone economici hanno avvicinato sempre più persone al Web, vengono rilevati anche diversi aspetti che mettono a rischio il futuro del mondo online, a partire dalle grandi compagnie monopoliste, passando per le fake news, fino alle questioni poste dall’IoT.
Mozilla presenta nel proprio report diverse interessanti analisi sul mondo del web e della tecnologia, divise in cinque temi che potrebbero decidere il futuro di internet (privacy e sicurezza, apertura, inclusione digitale, conoscenza del web e decentralizzazione), e svariati capitoli, nei quali, oltre ad alcune riflessioni, vengono presentate anche numerose statistiche sul mondo di Internet. I temi spaziano dagli effetti psicologici dell’uso di alcune applicazioni, all’uso di social network e motori di ricerca, fino alla raccolta di dati personali da parte dei giganti del web.
Tra i problemi principali vengono esposti quelli derivanti dalla presenza di grandi compagnie come Google, Amazon e Facebook nel mondo del web (accanto ad altre realtà come Baidu, Alibaba o Tencent , limitatamente alla Cina). Queste aziende infatti, hanno raggiunto dimensioni tali da non essere solamente parte integrante della vita dei loro utenti, ma anche del tessuto sociale, dell’economia globale e della democrazia stessa.
Mozilla esprime preoccupazione per la possibilità che la posizione dominante di queste forze possa minacciare la libertà e la concorrenza su Internet, a danno di tutti gli utenti del Web, auspicando che governi e consumatori esercitino pressione su tali giganti per imporre degli standard che consentano una più salutare evoluzione del Web.
Un’altra questione è quella delle fake news, che hanno dimostrato di poter rappresentare un pericolo per la democrazia, spinte dal modello di business principale nel mondo del Web, quello basato sulla pubblicità. Questo modello premia infatti i contenuti sensazionalistici, senza discriminare tra verità e falsità: ne è una prova il caso di alcuni ragazzi a Veles, in Macedonia, che dopo essersi accorti di poter ottenere profitti dalle fake news hanno creato diversi siti che diffondevano storie false su Donald Trump durante la campagna per le presidenziali 2016.
Un altro elemento allarmante è quello dei rischi legati all’Internet of Things, che potrebbero mettere a repentaglio la privacy degli utenti. Questo tipo di mondo, ancora in pieno sviluppo, non è ancora dotato di regolamenti e standard tali da offrire garanzie, e non si sa fino a quando le aziende sosterranno i propri prodotti, rischiando che questi siano esposti a vari tipi di vulnerabilità con il tempo.
Tutto questo potrebbe esporre dunque la privacy degli utenti a pericoli da non sottovalutare, specie nel caso di aziende piccole e poco esperte nel settore, che potrebbero non avere a disposizione le risorse umane e finanziarie giuste per fornire servizi adeguati ai propri clienti.