Il più grosso produttore di smartphone al mondo ha pubblicato i dati della sua terza trimestrale 2016 che, nonostante le previsioni piuttosto ottimistiche delle ultime settimane, sono stati contraddistinti in maniera importante dal clamoroso fallimento registrato con il Galaxy Note 7, il phablet protagonista – suo malgrado – delle cronache delle ultime settimane.
Rispetto al trimestre precedente, l’azienda sudcoreana ha fatto segnare un calo del 30 percento nei profitti, considerando che sono passati da 6,4 miliardi a “soli” 4,6 miliardi di dollari, il più basso utile fatto registrare da Samsung nelle trimestrali degli ultimi due anni. Ciò nonostante, la divisione Mobile è riuscita ad ottenere un utile di (circa) 80 milioni di euro.
Il risultato – considerando anche la catastrofica performance del Note 7 – potrebbe sembrare positivo: in realtà , se si guardano i dati degli ultimi dieci anni, ci si accorge che Samsung ha ottenuto un simile livello di profitti soltanto prima del lancio sul mercato dei primi veri e propri smartphone.
D’altro canto, chip e display – come sottolineato in altre occasioni – hanno permesso al colosso asiatico di contenere i risultati negativi del suo ultimo phablet. Ora ci si attende il rilancio del brand sudcoreano con l’arrivo del nuovo Galaxy S8.