Oltre al solito Netflix e i servizi di streaming concorrenti, la quarantena imposta a mezzo mondo a causa del COVID-19 ha provocato un impennata di traffico Internet diretto alle fonti pirata, al file sharing e ai contenuti cinematografici “non autorizzati”. Un nuovo rapporto Sandvine evidenzia ancora una volta l’accresciuto interesse degli utenti verso BitTorrent, anche se il fenomeno non riguarda tutto il mondo.
Stando ai dati messi assieme dalla società canadese, infatti, la pandemia di COVID-19 ha favorito un significativo aumento di traffico sul network di BitTorrent nell’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa): in queste regioni i download via torrent sono arrivati all’8,38% del traffico di Rete contro il 5,26% del 2019, e ora rappresentano la terza fonte di traffico telematico dopo YouTube e Web (HTTP).
I dati succitati sono relativi, mentre in termini assoluti il traffico BitTorrent nell’area EMEA è più che raddoppiato. Il fatto che Netflix e gli altri servizi multimediali abbiano ridotto la loro banda per fare spazio alle altre applicazioni di Rete ha certamente favorito il grande “sorpasso” dei torrent sui canali di streming legali.
BitTorrent ha riconquistato un ruolo di primaria importanza nella zona europea, ma lo stesso non si può dire per le altre parti del mondo: sempre stando a Sandvine, i torrent sono esclusi dalla Top 10 dei generatori di traffico più popolari nelle Americhe, e lo stesso vale per la regione asiatica e del Pacifico dove c’è stata una contrazione dal 7,58% (2019) al 4,47% e dove è YouTube a dominare (18,30%).