I piani dell’azienda americana per il prossimo futuro includono la produzione in massa di HDD da 18 e 20 TB, l’adozione commerciale della tecnologia HAMR e l’arrivo di dischi “monstre” da 50 TB da qui a sette anni.
Come Western Digital e le aziende concorrenti ancora attive nel mercato degli hard disk a tecnologia magnetica, Seagate è da tempo impegnata a sviluppare soluzioni di storage dalle dimensioni assolutamente fuori scala. La “fame” di dati cresce soprattutto in ambito aziendale e CED/data center, e per soddisfare questa fame il colosso statunitense ha già in programma di sfornare unità di archiviazione ancora una volta da primato.
I piani di Seagate per il prossimo futuro sono emersi nel corso di un incontro con analisti e investitori, occasione in cui l’azienda americana ha svelato la roadmap delle produzioni pianificate per i prossimi anni. Dopo il debutto dei primi HDD da 16TB nel corso del 2019, il 2020 segnerà l’arrivo delle unità magnetiche con una capienza di 18 e 20 terabyte.
Gli HDD da 16 e 20TB serviranno a “confermare la leadership nella capacità industriale”, sostiene Seagate; inoltre, nella seconda parte dell’anno prossimo, la corporation intende portare sul mercato i primi modelli commerciali di hard disk basati sulla famigerata tecnologia di archiviazione HAMR potenziata al laser.
Il primo HDD HAMR di Seagate sarà a quanto pare dotato di una capacità di 20TB, garantirà un 20% di densità di archiviazione per area nel corso del prossimo decennio e permetterà di raggiungere prestazioni adeguate al compito grazie a una soluzione MACH.2 a doppio attuatore.
Grazie all’utilizzo di HAMR, PMR, SMR e altre tecnologie all’avanguardia, Seagate pianifica di mantenere la sua leadership nella tecnologia di archiviazione magnetica con l’arrivo di un HDD da 30TB entro il 2023. Secondo i piani della corporation, nel pur lontano 2026 il mondo digitale potrà contare sulla disponibilità di hard disk magnetici con capacità da ben 50 terabyte.